Attività intramoenia pagata dalle case farmaceutiche: sequestrati beni per 588mila euro a un oncologo dell'istituto tumori “Giovanni Paolo II”

Attività intramoenia pagata dalle case farmaceutiche: sequestrati beni per 588mila euro a un oncologo dell'istituto tumori “Giovanni Paolo II”
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Martedì 3 Maggio 2016, 19:55 - Ultimo aggiornamento: 20:01
I finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Bari hanno eseguito un sequestro conservativo di due immobili, situati a Salerno, un'auto di lusso, numerosi rapporti finanziari e "ogni eventuale credito con l'Inps", per un ammontare di poco più di 588mila euro, appartenenti a un dirigente sanitario, ora in pensione, dell'Irccs Istituto tumori Giovanni Paolo II di Bari. I militari hanno eseguito un provvedimento della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti per la Puglia, su richiesta della Procura regionale della Corte dei Conti di Bari. Tra i beni sequestrati dalla Guardia di Finanza all'oncologo barese c'è anche una Maserati. I finanzieri hanno posto i sigilli all'auto, a due appartamenti a Salerno ed a rapporti finanziari per un valore complessivo di 588mila euro. 

Il sequestro scaturisce da un'indagine dei finanzieri nel settore della spesa sanitaria sulla corretta applicazione delle norme che danno la possibilità ai medici pubblici di svolgere attività intramoenia. Da approfondimenti delegati dal procuratore regionale della Corte dei Conti, Francesco Paolo Romanelli, sarebbe emerso che il medico avrebbe svolto attività di docenza e consulenza per conto di varie aziende farmaceutiche, nonché coordinato vari progetti scientifici, senza richiedere l'autorizzazione al proprio ente di appartenenza, e quindi senza rispettare l'obbligo di riversare allo stesso ente le somme percepite come compensi. I fatti contestati dalla magistratura contabile si riferiscono agli anni 2009-2010, quando il medico era ancora in servizio come dirigente presso l'oncologico di Bari.

 
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