Mafia e voto di scambio, blitz all'alba: decine di arresti in Puglia

Mafia e voto di scambio, blitz all'alba: decine di arresti in Puglia
5 Minuti di Lettura
Martedì 13 Dicembre 2016, 10:45 - Ultimo aggiornamento: 17:51
I carabinieri hanno chiuso il cerchio intorno al clan barese dei “Di Cosola” nell'ambito dell'indagine sul presunto voto di scambio mafioso alle elezioni regionali del 2015 in Puglia. Sono decine di arresti scattati all'alba ed eseguiti dai militari del comando provinciale dell'Arma di Bari con 300 uomini impegnati a portare a termine una cinquantina di perquisizioni anche per cercare armi e droga. Unità cinofile, metal detector, sofisticate strumentazioni e un elicottero sono stati utilizzati dai carabinieri nell'operazione. In carcere sarebbero finiti anche presunti capi e affiliati del sodalizio mafioso.

Le indagini, condotte attraverso sofisticate intercettazioni ambientali e telefoniche e coordinate dalla Dda di Bari, hanno consentito ai carabinieri di documentare come il clan, dopo aver vissuto un difficile periodo, si stesse riorganizzando stipulando alcune “comparanze” con tutti gli altri clan della zona aventi come minimo comune denominatore l'ostilità verso il “clan Strisciuglio”. Grazie a questa strategia il clan Di Cosola stava continuando a imperversare in alcuni quartieri della città di Bari e in molti comuni della provincia, tanto da essere riuscito parzialmente a condizionare le elezioni regionali del maggio del 2015, sostenendo la campagna elettorale, nella sua area d'influenza, del candidato Natale Mariella, iscritto nella lista Popolari. Secondo gli atti di indagine, il candidato, che non raggiunse i voti necessari per l'elezione nel consiglio regionale, aveva partecipato a diverse riunioni con i presunti appartenenti al sodalizio concordando con loro la corresponsione di 50/20 euro a voto ottenuto. Tra i 21 arrestati di questa mattina ci sarebbe un factotum di Mariella: si tratta di Armando Giove, di 47 anni. Tutti dovranno rispondere di associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso e coercizione elettorale in concorso. 

Sono due le indagini della magistratura barese sul presunto voto di scambio politico-mafioso relativo alle elezioni regionali in Puglia del maggio 2015. Una di queste, l'ultima in ordine di tempo aperta dalla Dda, ha portato oggi in carcere le 22 persone (altre tre sono ricercate) su un totale di 29 indagati, accusati di associazione mafiosa e, cinque di loro, anche di voto di scambio e coercizione elettorale.
La vicenda, che nel settembre scorso ha portato all'arresto di altre cinque persone (nei confronti delle quali è attualmente in corso il processo con rito abbreviato), fa riferimento alla candidatura di Natale Mariella (non eletto) nella lista dei 'Popolari' a sostegno di Michele Emiliano presidente, per il quale una decina di esponenti del clan Di Cosola avrebbero raccolto voti in cambio di soldi in diversi comuni del barese. Su questo filone, in cui risulta formalmente indagato lo stesso Mariella, gli accertamenti sono ancora in corso mentre il primo fascicolo sulla vicenda è ora al vaglio di un giudice. La presunta coercizione elettorale contestata agli indagati, stando alle inchieste dei Carabinieri coordinati dai pm Dda Carmelo Rizzo e Federico Perrone Capano che hanno raccolto le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, sarebbe però soltanto una delle attività illecite del clan, sgominato negli ultimi anni da quattro diverse indagini. Dal 2011 ad oggi la magistratura barese ha infatti portato a giudizio più di cento affiliati all'organizzazione mafiosa nelle operazioni Hinterland e Pilastro su estorsioni, droga, armi e agguati, alle quali si aggiungono Attila e quella odierna sul presunto voto di scambio.

Nell'ambito dell'operazione antimafia dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Bari su un presunto scambio elettorale politico-mafioso in occasione delle elezioni Regionali dello scorso anno, i militari della Compagnia di Spilimbergo (Pordenone) hanno arrestato Michele Latorre, 30 anni, di Ceglie del Campo (Bari). L'uomo si trovava già in regime di arresti domiciliari da parenti, in un'azienda agricola di San Giorgio della Richinvelda. Attorno alle ore 4.00, i carabinieri si sono presentati nel suo alloggio e lo hanno bloccato, notificandogli il provvedimento restrittivo in carcere.

I 5 Stelle: non si contano i casi in Puglia

«Non si contano più i casi di presunto o meno voto di scambio ad opera di candidati inseriti nelle liste a supporto del Presidente Michele Emiliano e che di fatto, hanno contribuito all'elezione dell'attuale governatore». Lo spiegano gli otto consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle nel Consiglio regionale della Puglia, commentando in una nota gli arresti effettuati dai Carabinieri nell'ambito dell'indagine sul presunto voto di scambio mafioso alle elezioni regionali del 2015 in Puglia. "Era accaduto con lo scandalo che aveva coinvolto il candidato Gianni Filomeno (La Puglia con Emiliano) e con le indagini su 'lady preferenze' del centrosinistra Anita Maurodinoia (Pd). Oggi arrivano le manette per Armando Giove - spiegano i grillini nella nota - factotum del politico Natale Mariella, che si presento' alle elezioni regionali del 2015 in Puglia con la lista 'Popolari'. Tutti candidati che per fortuna non sono stati eletti". "Non possiamo però non segnalare come nonostante le prese di distanza del governatore, ciascuno di questi soggetti o parenti abbia trovato - secondo i consiglieri M5S - una collocazione proprio per mano di Michele Emiliano: Alessandro Cataldo, il cugino del marito di Anita Maurodinoia è stato nominato a capo dell'Adisu e lo stesso Natale Mariella è stato nominato nel consiglio di amministrazione della Camera di Commercio di Bari. Negli stessi banchi della maggioranza di Emiliano - concludono i grillini - siedono consiglieri condannati o rinviati a giudizio che hanno portato altri voti al governatore e chissa' forse per questo non abbiamo mai sentito dire una sola parola contro queste persone, dall'ex magistrato antimafia Emiliano».

Emiliano commenta gli arresti: un insegnamento

"Le indagini dei Carabinieri hanno distrutto per sempre l'immagine ed il nome delle persone coinvolte e dato un insegnamento a tutti coloro che ancora pensano che la politica sia un modo per darsi un ruolo sociale con ogni mezzo". E' un passaggio del post con cui il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, commenta su Facebook l'operazione del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Bari dei carabinieri che ha arrestato 21 persone. "Ho appena fatto le mie congratulazioni al Comandante Provinciale dei Carabinieri Vincenzo Molinese - scrive Emiliano su Fb - per la brillante operazione che stamattina all'alba ha consentito l'arresto di alcuni esponenti di un clan mafioso della citta' di Bari. E' stato anche arrestato un uomo che aveva consegnato danaro ad alcuni di questi per acquistare voti di preferenza per un candidato consigliere di una delle liste del centrosinistra. Il tentativo di farsi eleggere in questo modo non era riuscito grazie alla saggezza degli elettori". "Ma adesso - precisa il governatore - le indagini dei Carabinieri (appartenenti allo stesso Reparto con il quale per anni ho condotto indagini sullo stesso clan mafioso) hanno distrutto per sempre l'immagine ed il nome delle persone coinvolte e dato un insegnamento a tutti coloro che ancora pensano che la politica sia un modo per darsi un ruolo sociale con ogni mezzo".
© RIPRODUZIONE RISERVATA