Xylella, aziende al tracollo, Regione pronta a intervenire su indennizzi, mutui e Psr

Xylella, aziende al tracollo, Regione pronta a intervenire su indennizzi, mutui e Psr
di Maria Claudia MINERVA
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Lunedì 20 Marzo 2017, 18:26
È il momento di agire. È il momento di accantonare le parole e passare ai fatti. Gli olivicoltori del Salento sono stanchi delle promesse non mantenute, rivendicano con forza attenzione, vogliono risposte chiare e veloci. Lo hanno dimostrato l’altro ieri manifestando in più di 1.200 all’iniziativa di mobilitazione straordinaria promossa da Coldiretti Lecce con il supporto dei vertici regionali. Una “marcia” con più di 200 trattori che ha visto anche la presenza, contestata, almeno sulle prime, del presidente della Regione Michele Emiliano. 
E dopo la manifestazione di sabato scorso a Lecce, oggi alle 12 incontro, presso la sede di Coldiretti Puglia a Bari con il Capo di Gabinetto della Regione Puglia, Claudio Stefanazzi e il direttore del Dipartimento regionale all’Agricoltura, Gianluca Nardone, per tirare la linea e dare corso senza indugio agli interventi a beneficio degli olivicoltori. Partendo dalle istanze contenute nel documento di 12 pagine, con cui Coldiretti Puglia ha sintetizzato le richieste al presidente Emiliano, saranno operativamente definite le misure urgenti da attivare per salvare l’oliveto pugliese dal progressivo e inesorabile disseccamento. All’incontro parteciperanno i dirigenti di Coldiretti Puglia e di Lecce, Taranto e Brindisi.

«Serve un sostanziale cambio di passo - si legge nel documento di Coldiretti - per poter dare le giuste risposte alle richieste degli olivicoltori e dei vivaisti pugliesi, mai come oggi uniti e consapevoli della gravità della situazione». Soprattutto in provincia di Lecce, ormai dichiarata infetta da tempo e finora abbandonata al suo destino, ci sono più di 400 aziende, tra frantoi e cooperative agricole olearie, che rischiano il tracollo, dopo che la produzione è calata, specie quest’anno, vertiginosamente. Qualche cooperativa è stata anche costretta a vendere i macchinari per poter pagare le rate dei mutui contratti per avviare o innovare gli impianti di produzione. 

Sette i punti focali su cui si concentrano le richieste di Coldiretti: indennizzi, Psr Puglia, abrograzione dell’articolo 5 (quello che vieta il reimpianto), interventi sostitutivi, esubero legna di olivo, comparto vivaistico. «Per gli indennizzi va chiesto al ministero e con urgenza secondo provvedimento di declaratoria dello stato di calamità naturale, a valere sulla legge 102/2004, che ricomprenda anche le aree dichiarate infette negli ultimi due anni - sostiene l’associazione - , in modo da poter completare l’istruttoria delle pratiche degli olivicoltori che potranno attingere alle risorse del fondo di solidarietà nazionale, per cui risultano stanziati al momento 11 milioni di euro, a disposizione delle aziende danneggiate dal patogeno». Mentre dei 13 milioni che l’ex commissario per l’emergenza Silletti aveva a disposizione «2,6 milioni giacciono incredibilmente nelle casse della Regione - sottolinea Coldiretti -, 5 milioni, stanziati dalla Regione, sono stati utilizzati per i monitoraggi, altri 5 milioni avanzati sono stati restituiti alla Protezione civile per mancato utilizzo». Alla questione indennizzi è legata quella, altrettanto fondamentale, legata alle rate dei mutui contratti con le banche. Coldiretti ha chiesto alla Regione di fare da intermediaria con gli istituti di credito in modo da allungare i tempi di pagamento e ridurre gli interessi.

Capitolo Psr Puglia. Secondo Coldiretti «il Psr 2014/2020 rischia di decretare ulteriormente la marginalità del territorio salentino se non introduce meccanismi di priorità per le aree dove è limitata la libertà di investimento e se non attiva subito le misure specifiche (5.1, e 5.2) destinando a quest’ultima almeno 10 milioni di euro». La richiesta al momento più importante, oltre agli indennizzi, è l’abrogazione dell’articolo 5. «È la madre di tutte le battaglie - dice il presidente Cantele - l’apertura dell’Ue al reimpianto di nuovi uliveti resistenti nell’area infetta è una risposta all’impegno nella sperimentazione per dare un futuro agli olivicoltori da tre anni senza reddito. Questo segnale di apertura va sostenuto facendo pressing sull’Ue».
Rispetto agli interventi sostitutivi Coldiretti chiede di attivare sui terreni demaniali misure utili a garantire la salvaguardia ambientale, mentre per l’esubero di legna d’olivo secondo i coltivatori diretti «è necessario snellire le procedure per gli espianti». La penultima richiesta riguarda il comparto vivaistico. Infine, il “Salento Open Field”, un campo sperimentale a cielo aperto dove far confluire scienziati di tutto il mondo per confrontarsi sulla xylella nella speranza di una cura. 

Il presidente Emiliano, nel corso della manifestazione di sabato scorso ha già anticipato qualche risposta. Innanzitutto sulla deroga al divieto di impianto, punto essenziale del negoziato con l’Ue. «Vi assicuro che è un divieto che sta per cadere» ha ribadito il governatore rivolgendosi alla numerosissima platea di agricoltori. Non solo. Emiliano ha anche rassicurato gli olivicoltori sulle rate dei mutui. L’assessore regionale allo Sviluppo, Loredana Capone, ha già annunciato che presto incontrerà l’Abi per trattare condizioni più favorevoli per le aziende colpite dal batterio e ora oberate da mutui che ormai non possono più onorare.
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