Roma, unioni civili: diciassette coppie dicono "sì" in Campidoglio per il Wedding day

Centosettanta coppie sono già in attesa di registrarsi
Centosettanta coppie sono già in attesa di registrarsi
di Marco Pasqua
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Giovedì 21 Maggio 2015, 15:45 - Ultimo aggiornamento: 22 Maggio, 17:15

Emozionati. Alcuni anche in lacrime. Accompagnati da parenti e amici, alcuni anche più agitati di loro.

Fiori alla mano, in un taschino le fedi, macchina fotografica d'ordinanza per diffondere quelle scene d'amore sui social.

Diciassette coppie (tre hanno dato forfait all'ultimo momento) hanno dato vita, questo pomeriggio, al wedding day per l'iscrizione nel registro delle unioni civili, in una sala della Protomoteca gremita di gioia. Altre 170 coppie si registreranno nelle prossime settimane. «Oggi facciamo la storia», dice più volte Imma Battaglia, storica (e testarda) militante per i diritti Glbt e consigliera comunale che si è battuta, con il suo partito ma anche con il Pd, Sel e il M5s, affinché la delibera per l'istituzione del registro venisse approvata lo scorso mese di gennaio. Al suo fianco, c'è Eva Grimaldi: «E' importante partecipare a un evento che rende Roma una città più civile», sottolinea l'attrice, emozionata quanto una delle coppie che oggi diranno "sì".

Un contestatore, poco prima dell'inizio ufficiale delle cerimonie, sale sulla scala che conduce alla sala della Protomoteca, e inizia ad inveire contro i presenti, coppie e invitati, insultando il sindaco di Roma e gridando in maniera aggressiva: «Vergognatevi. Avete rovinato l'Italia» e «il matrimonio è tra uomo e donna». «Vattene via!», la risposta che arriva in coro dai presenti, inclusa la Battaglia, che per poco non arriva alle mani con lui e gli grida: «Roma non ti vuole, sei tu che ti devi vergognare». L'uomo alla fine desiste e si allontana da solo, senza che nessun vigile lo identifichi.

Un'irruzione che riesce a rovinare questa giornata di festa per molti. «E' una splendida occasione per i nostri figli», spiega una mamma. «È una giornata bellissima, piena di colore e di gente che si vuole bene, un passo in più verso la civiltà», afferma Carla, un'amica di vecchia data di una delle coppie, mentre scatta foto-ricordo. ​La prima coppia a registrarsi è quella formata da Michela Andreozzi e dal compagno, Massimiliano Vado. «Siamo qui perché vogliamo dire che è ingiusto che le persone omosessuali, che pagano le tasse, non possano godere degli stessi diritti di quelle eterosessuali – dice la Andreozzi – ci sposeremo quando anche alle coppie formate da persone dello stesso sesso questo sarà consentito».

«Registrando le prime coppie celebriamo l'amore e i diritti.

Diciamo ancora una volta che a Roma l'amore conta. Le unioni civili devono essere legge anche in Italia», sottolinea l'assessore alle Pari Opportunità Alessandra Cattoi aprendo la cerimonia, con la fascia tricolore. «Questa giornata è un motivo di felicità e orgoglio per una città che da due anni si dice capitale dei diritti e lo deve dimostrare - afferma a margine dell'evento -. È un momento importante per città di Roma. Quante più città avranno il registro delle unioni civili tanto più saremo forti nel portare avanti idea che serve una legge nazionale». «Si tratta di una giornata importante e storica – aggiunge - Spero che tutto questo possa spronare il Parlamento perché siamo convinti che nel nostro Paese serva una legge per le unioni civili, per tutte quelle persone che vogliono celebrare il loro amore».

Prima di recitare la formula di rito, la celebrante Battaglia, "violando" il protocollo previsto per l'occasione, ha detto alla coppia di attori: «Massimiliano, tu non puoi tradire Michela! Michela, tu non puoi tradire Massimiliano! Siete pronti ad unirvi? Voi siete i numeri uno, pionieri delle nostre battaglie dell'uguaglianza». La consigliera comunale ha quindi sottolineato come il registro delle unioni sia una «vittoria dell'assemblea capitolina».

La seconda coppia ad esser registrata dalla consigliera Giulia Tempesta (Pd) è composta da due uomini; la terza, dalla presidente dell'Assemblea Capitolina Valeria Baglio (Pd), da un uomo e da una donna. Il consigliere, radicale, Riccardo Magi celebra l'unione di Nicoletta e Francesca, che si sono presentate insieme al piccolo Gabriele. «Questa è una giornata importantissima per la nostra comunità cittadina - dice Magi -. La libertà affettiva e sessuale sono alla base di tutte le

libertà. Le istituzioni dovrebbero tutelarle e garantirle e questo nel nostro paese ancora non avviene. Quello di oggi è un atto civile, di profonda democrazia».

«Ce l'abbiamo fatta» urla subito dopo l'iscrizione l'attrice Andreozzi. «Siamo felici non solo per noi - dice con il compagno - ma anche per tutte le altre coppie che sono qui e quelle che verranno dopo». Nicoletta e Francesca stanno insieme da 13 anni, si dicono felici «perché finalmente da qualche parte questo sarà scritto». Con loro c'è anche il piccolo Gabriele, di pochi mesi. «La nostra famiglia - aggiunge Nicoletta - esiste già, però magari vederlo scritto è un primo passo. Poi aspettiamo di acquisire gli stessi diritti delle coppie etero. Ringraziamo il sindaco e tutti i consiglieri per quello che hanno fatto oggi». Leonardo, invece, sta con la sua compagna da circa sei anni: «Visto che c'era questa possibilità abbiamo fatto domanda, ci piaceva l'idea di partecipare a questo rito collettivo. Speriamo di essere un segnale». E un segnale vuole darlo anche Danilo, 46 anni, da 17 legato al suo compagno. «Abbiamo aderito - dice - sia perché ci crediamo, sia per continuare a spingere per una legge nazionale. Per quanto questa delibera comunale sia una delle più avanzate d'Italia, rimane una delibera comunale. Per noi l'esigenza adesso è una legge seria nazionale». «Questo è un simbolo, la prima occasione in cui veniamo riconosciute come coppia dalle istituzioni della città. Speriamo sia uno stimolo al Paese affinchè legiferi, perchè renda accessibile il diritto costituzionale al matrimonio alle coppie omosessuali», dice Barbara, che sta per iscriversi. Angelo Albanesi e Pier Giorgio De Simone raccontano: «Stiamo insieme da 35 anni, e nella nostra storia abbiamo fatto diverse tappe. Questa unione è il punto di partenza per costruire una vita di amore e reciproca lealtà. Questo è un riconoscimento che però ci fa il sindaco, non ancora lo Stato. Vorremmo una legge a livello nazionale». «Mettete il vostro amore nei cannoni, in questo modo potrebbero esserci meno guerre», dice la Battaglia ai presenti.

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