Valerio, ucciso dal treno e con le mani mozzate. La verità nel telefono: indagati due macchinisti

Roma, 15enne ucciso dal treno, la verità nel telefono: indagati due macchinisti
Roma, 15enne ucciso dal treno, la verità nel telefono: indagati due macchinisti
4 Minuti di Lettura
Martedì 16 Gennaio 2018, 11:02 - Ultimo aggiornamento: 16:21

Ricostruire con esattezza gli ultimi minuti di Valerio Frija, il 15enne di Labico (Roma) ucciso e dilaniato dall'ultimo treno Intercity diretto a Bari nella notte tra venerdì e sabato, proprio nella stazione del comune dove l'adolescente risiedeva, non sarà facile: non ci sono telecamere a testimoniare cosa sia successo. Intanto, la Procura ha iscritto nel registro degli indagati i due macchinisti del convoglio per omicidio colposo: un atto di garanzia, anche se non viene scartata l'ipotesi che il treno stesse viaggiando oltre il limite di velocità previsto per il transito nelle stazioni.



LEGGI ANCHE ---> UCCISO DAL TRENO, CORPO CON LE MANI MOZZATE: È DI VALERIO, 15 ANNI



I genitori e il fratello di Valerio hanno effettuato un nuovo sopralluogo nella stazione di Labico, dove domenica mattina gli amici si erano riuniti per deporre un mazzo di fiori e dedicare un ultimo pensiero. La Polfer di Colleferro, che sta cercando di capire se Valerio fosse solo in quel momento, ha anche convocato gli amici del ragazzo, minorenni accompagnati dai genitori. L'ipotesi principale, però, in questo caso è quella dell'incidente: l'urto col treno è laterale destro, quindi Valerio si trovava con tutta probabilità nello spazio compreso tra i due binari.



I genitori di Valerio si sono sottoposti al test del dna per accertare che quel corpo dilaniato e irriconoscibile (nudo e con le mani mozzate) fosse quello del figlio, ma ormai non ci sono più dubbi. Sul corpo saranno condotti test tossicologici per capire se la sera di venerdì il ragazzo aveva assunto stupefacenti, come si poteva intuire da una conversazione avuta su WhatsApp con un'amica.



I resti del telefono cellulare di Valerio sono stati recuperati e consegnati alla famiglia. Gli investigatori ora stanno studiando la sim per visionare gli ultimi messaggi. Poco prima di morire, Valerio stava chiacchierando al telefono con una ragazza di Como che potrebbe essere ascoltata già in queste ore. Gli ultimi messaggi, invece, li aveva inviati alla fidanzata. «Niente di allarmante, comunque, stavano parlando di musica e rapper» - spiega il fratello Emanuele, che chiarisce anche il giallo degli spinelli: «Mi sono informato io in prima persona se ci fosse stato un problema di mancato pagamento delle canne, non è così, mio fratello con la droga non c'entra nulla. Secondo noi è stato un incidente, molto probabilmente è scivolato sulla banchina oppure è stato spinto da qualche malintenzionato». L'autopsia e gli esami peritali sono affidati all'équipe medico legale di Tor Vergata.



È stata ritrovata anche la sim del telefonino e sono stati visionati gli ultimi messaggi. Qualche istante prima di morire, Valerio era al telefono con una ragazza che vive a Como e che presto sarà ascoltata, forse già oggi. Mentre gli ultimi messaggi li ha scambiati con la ex fidanzata. Il contenuto? «Nulla di allarmante - dice Emanuele Frijia, fratello di Valerio - si sono scambiati messaggi che parlavano di musica e rapper». «Abbiamo trovato ieri pomeriggio, vicino ai binari, altri due reperti, una scarpa e un calzino che sono di mio fratello», dice ancora Emanuele Frijia.



Sul giallo degli spinelli il fratello di Valerio ribatte secco: «Mi sono informato io in prima persona se ci fosse stato un problema di mancato pagamento delle canne, non è così, mio fratello con la droga non c'entra nulla. Secondo noi è stato un incidente, molto probabilmente è scivolato sulla banchina oppure è stato spinto da qualche malintenzionato». L'autopsia e gli esami peritali sono affidati all'équipe medico legale di Tor Vergata.





La famiglia Frija ora vuole sapere la verità dietro un simile dolore. La mamma di Valerio, Emiliana Cosentino, su Facebook si è sfogata con un ricordo straziante: «Lui era tutto per me: colui che mi amava, mi ascoltava, mi capiva, mi difendeva...

Mi aggiustava il pc, il telefono il tablet, mi comprava le cose su internet e mi prestava i soldi a fine mese, non era semplicemente un figlio era un amico, confidente, a volte un padre. Amore mio come vivrò senza di te?».

© RIPRODUZIONE RISERVATA