Usa, tentò il suicidio sparandosi in faccia: dopo 10 anni ha un volto nuovo

Usa, tentò il suicidio sparandosi in faccia: dopo 10 anni ha un volto nuovo
di Federica Macagnone
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Lunedì 20 Febbraio 2017, 17:22 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 15:22

Per dieci anni ha sperato di poter ricominciare a vivere, di non doversi più nascondere per non spaventare i bambini e per non attirare l'attenzione dei curiosi che lo osservavano come se fosse un fenomeno da baraccone. Adesso Andy Sandness, 31 anni, può tranquillamente dire di essere un uomo nuovo grazie a quel viso che non è il suo, ma che gli permetterà di condurre una vita normale: l'uomo ha subìto un delicato intervento di trapianto di faccia eseguito da un team di dottori della Mayo Clinic, negli Stati Uniti, che per la prima volta hanno affrontato un'operazione di questo tipo nel loro centro. 
 

 


Il tentativo di suicidio. Il calvario di Andy è iniziato dieci anni fa quando, in presa alla depressione, ha deciso di togliersi la vita due giorni prima del Natale 2006: aveva solo 21 anni quando decise di puntarsi un fucile sotto il mento e fare fuoco. Pochi attimi e capì subito di aver fatto un errore. «Per favore non lasciatemi morire» disse al suo amico poliziotto che lo soccorse. Da quel momento la sua vita è cambiata per sempre: è stato trasportato d'urgenza alla Mayo Clinic dove conobbe Samir Mardini, chirurgo plastico specializzato in ricostruzione facciale e che da allora non lo ha mai abbandonato. Quando arrivò in ospedale le sue condizioni erano disperate: il suo volto non esisteva più, erano scomparsi naso e bocca, non vedeva più dall'occhio sinistro e gli erano rimasti solo due denti. Dopo aver passato mesi attaccato a un respiratore e alimentato tramite macchinari, Mardini decise di iniziare l'opera di ricostruzione del suo volto utilizzando muscoli della gamba e dell'anca per cercare di ridare forma a quel volto devastato. Ci sono volute otto operazioni in quattro mesi e mezzo prima che Andy potesse essere dimesso per tornare a Newcastle, nel Wyoming. Era vivo, aveva iniziato a lavorare nei giacimenti di petrolio, ma sapeva che quello che aveva fatto lo aveva relegato ai margini: la sua era un'esistenza a metà fatta di fughe dagli sguardi spaventati dei bambini, da una scomoda protesi provvisoria al naso e da una bocca minuscola. 

Il donatore. La svolta è arrivata nel 2012, quando il dottor Mardini, che non si era mai dimenticato di lui, gli comunicò che alla Mayo Clinic stavano per lanciare un programma per il trapianto di faccia e non c'era candidato migliore di lui per sottoporsi all'operazione. Dopo che i medici si sono esercitati per tre anni e mezzo sui cadaveri, l'opportunità per Andy è arrivata nel 2016, quando la sua strada si è incrociata con quella del suo donatore, Calen "Rudy" Ross, 21enne che aveva deciso di uccidersi sparandosi in seguito a una forte depressione. A differenza sua, però, Calen non ce l'ha fatta, lasciando nella disperazione la sua compagna, all'ottavo mese di gravidanza, che ha avuto la forza di esaudire l'ultimo desiderio del suo compagno: donare polmoni, reni e cuore per salvare altre vite. I medici hanno dovuto lottare per far sì che si convincesse a donare anche il volto, ma dopo una resistenza iniziale, la ragazza ha accettato. «Ero scettica - ha spiegato la giovane - Non avrei mai voluto andare in giro per strada e ritrovarmi di fronte Calen». Tuttavia i dottori le hanno spiegato che Andy avrebbe ricevuto soltanto la fronte e gli occhi e che, dunque, non avrebbe mai riconosciuto il suo compagno nel volto di un altro uomo.

Nuova vita. E così, nel giugno del 2016, il team di medici è entrato in sala operatoria per eseguire un intervento durato in totale 56 ore: 24 per asportare il tessuto, le ossa e i nervi del donatore e 32 per impiantarli.
Dopo l'operazione Andy, sfiorando il suo nuovo viso, ha capito che la vita gli aveva dato una seconda possibilità, una nuova strada lungo la quale la sua esistenza si era incrociata con quella del dottor Mardini e con quella di Calen, il ragazzo a cui deve il suo nuovo volto.

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