Usa, si accorda con un papà per far sesso col figlio di 6 anni ma lo arrestano: il genitore era un agente sotto copertura

Usa, si accorda con un papà per far sesso col figlio di 6 anni ma lo arrestano: il genitore era un agente sotto copertura
di Fededrica Macagnone
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Giovedì 21 Luglio 2016, 16:52 - Ultimo aggiornamento: 22 Luglio, 15:59
È stato fermato prima che il suo piano diabolico venisse messo in atto. Michael Quinn, 33 anni, genetista e giocatore di rugby, è stato arrestato per essere volato in California e aver preso accordi con un uomo per poter far sesso con il suo bambino. Tuttavia il “papà” in questione era un agente sotto copertura che lo aveva attirato con un tranello, facendolo finire dietro le sbarre.
 
 


A maggio, alcune settimane prima di partire per gli Stati Uniti con i compagni della sua squadra di rugby per partecipare a un torneo, Michael si era messo on line a caccia di giovani vittime. In particolare sperava di agganciare qualche padre disposto a offrire bimbi di età tra i 5 e i 10 anni per rapporti sessuali in cambio di soldi. Tuttavia, durante le ricerche, l'uomo è incappato in un agente sotto copertura che, fingendosi interessato alla proposta, gli ha dato appuntamento in un albergo per poter abusare di un bimbo di 6 anni.

Due giorni dopo essere atterrato a Los Angeles, Michael si è diretto in un albergo dove lo attendeva una camera con dolcetti sparsi ovunque e cartoni animati in tv: appena arrivato ha piazzato una videocamera puntata sul letto e ha atteso che il “papà” gli portasse il bambino. Le manette per lui sono scattate quando l'agente sotto copertura gli ha chiesto i 250 dollari: dopo aver pagato, un gruppo di poliziotti ha fatto irruzione nella camera e ha arrestato Michael.

Adesso l'uomo ha accettato di patteggiare, dichiarandosi colpevole di aver viaggiato negli Stati Uniti per fare sesso con un bimbo di 6 anni. Un patteggiamento che lo salverà da una condanna molto più dura e che poteva prevedere una pena minima di 15 anni fino al carcere a vita. Gli avvocati di Michael e i procuratori sono giunti a un accordo: 13 anni dietro le sbarre. Adesso la parola passa al giudice che a ottobre dovrà decidere se accogliere o meno la richiesta.
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