Francia, strage Airbus: un documento sparito stava per salvare i liceali

Francia, strage Airbus: un documento sparito stava per salvare i liceali
di Mauro Evangelisti
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Mercoledì 25 Marzo 2015, 06:11 - Ultimo aggiornamento: 10:04
C'è sempre un intreccio misterioso e maligno di eventi in un incidente aereo, ma ancora di più appare malvagio quando ha causato la morte di sedici studenti e dei loro insegnanti. Sì, potevano non esserci sull'aereo della Germanwings, potevano prima prendere in giro la loro compagna che aveva dimenticato il passaporto, poi avrebbero pianto e l'avrebbero ringraziata, perché sull'Airbus non sarebbero saliti. E si sarebbero salvati. Purtroppo non è andata così: è vero, una ragazza aveva dimenticato il documento nell'appartamento della famiglia spagnola che l'aveva ospitata, a Llinars del Valles. Però, come racconta il quotidiano El Pais, la generosità di uno degli ospiti, che in macchina è corso fino all'aeroporto di El Prat, per consegnarle il passaporto dimenticato, ha vanificato quel tentativo del destino di salvare la vita alla ragazza e forse anche a tutta la scolaresca, che magari avrebbe preso il volo della sera, quello delle 19, sempre diretto a Düsseldorf.

LE CANDELE Non ci sarebbero state le centinaia di candele accese ieri sera davanti al liceo della cittadina tedesca di Haltern, da dove erano partiti i sedici ragazzi, dopo che qualche mese prima avevano ospitato gli amici catalani. Interscambi, si chiamano, e i ragazzi tedeschi, avevano sedici anni e la curiosità di assaporare la vivacità di una città giovane come Barcellona, a pochi chilometri dal centro che li ospitava.



Al liceo avevano scelto spagnolo come materia facoltativa. Ieri tutti gli operatori dell'aeroporto El Prat sono stati molto attenti nel non parlare troppo, nel tutelare i familiari delle vittime del volo Germawings. Ma chi aveva lavorato al check-in, al mattino, per la società che si occupa dei servizi della compagnia tedesca, non poteva fare a meno di ricordare, commossa: «Erano una bella comitiva, tutti allegri, quattordici ragazze e due ragazzi. Che tragedia».



Gli ultimi sms ai genitori prima di partire, tornare in Germania, qualche messaggio su Whatsapp, e poi l'imbarco, quando finalmente è stato risolto il problema del passaporto dimenticato. Ecco, da quel momento dei sedici ragazzi tedeschi morti a sedici anni, resta solo il ricordo di quelle candele pietose, a decine, accese davanti al liceo. Haltern am See è una città di neppure 40 mila abitanti, della Renania settentrionale.



Ieri il sindaco Blodo Klimpel cercava parole che non esistono per commentare questa tragedia: «L'anno scorso abbiamo festeggiato i 725 anni dalla nascita della nostra comunità. Vi posso assicurare che questo è il giorno più nero nella storia della nostra città. Dovunque si può sentire lo stato shock in cui siamo. Questa è davvero la cosa peggiore che potesse accadere».



I MESSAGGI Nel gruppo su Facebook della cittadina tedesca si sono moltiplicati i messaggi di coetanei ma anche di persone anziane in ricordo di questi ragazzi e dei loro insegnanti: «Il ricordo più bello che ci lasciate è il vostro sorriso», «è terribile pensare a quanto velocemente tutto possa cambiare, possa capitare una tragedia come questa».



È stata aperta anche una pagina dal titolo «In memoria delle vittime del Joseph-König Gymnasiums». Una foto: un nastro nero, in segno di lutto, e la sigla 4U9525, il codice del volo Barcellona-Düsseldorf. «È una piccola città, la gente si conosce», dice un insegnante di un'altra scuola: «Siamo tutti terribilmente tristi».



Gli studenti si sono raccolti davanti al ginnasio. Candele, fiori, abbracci, pianti. Tante storie, su quell'aereo precipitato in Francia, che seguono anche altri percorsi: Maria Radner e Oleg Bryjak, i due cantanti lirici; in particolare, Maria, un contralto, viaggiava con il marito è il figlio piccolo; Sonia, la super tifosa del Valencia, tanto che la società ha scritto un comunicato di condoglianze; due dipendenti del colosso della moda Disegual; una madre con un bimbo di sette mesi; viaggiatori di diverse parti del pianeta: due colombiani, due messicani, due britannici, tra cui un bambino.