Scoperta dai carabinieri banda di truffatori che utilizzava Subito.it: ecco come agivano

Scoperta dai carabinieri banda di truffatori che utilizzava Subito.it: ecco come agivano
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Mercoledì 27 Luglio 2016, 11:51 - Ultimo aggiornamento: 28 Luglio, 13:08
A conclusione di due differenti attività d'indagine avviate quest'anno dalla stazione Carabinieri di Vigo di Cadore, sono stati identificati e denunciati cinque presunti truffatori per aver utilizzato il sito di annunci www.subito.it per ingannare degli ignari utenti della rete desiderosi di fare acquisti a buon mercato.

In un caso, un cinquantenne di Pieve, dopo aver trattato l'acquisto di un'utilitaria usata destinata ai propri piccoli spostamenti nell'area cadorina - una Fiat Panda vecchio modello come tante che circolano nella zona - si era fatto convincere dall'offerente a versare con un bonifico bancario su un conto online una cifra quasi simbolica, 200 euro, per congelare l'affare ed assicurarsi il mezzo di trasporto.
Pagato quanto pattuito, l'affabile venditore, la cui identità dichiarata è poi risultata falsa, si è reso irreperibile ad ogni tentativo di essere contattato, non prima ovviamente di avere incassato il denaro e svuotato il conto.
Le successive attività d'indagine (conti aperti online intestati a false identità, utilizzo di documenti smarriti o artefatti, utenze telefoniche di compagnie straniere, etc.), hanno però permesso ai militari dell'Arma di far emergere come alla truffa avessero collaborato a vario titolo tre distinti soggetti (il vero intestatario del conto online e gli individui riconducibili alle utenze telefoniche utilizzate per contattare i potenziali clienti), tutti con precedenti specifici e operanti nell'area del milanese.
È emerso come in questo caso il falso annuncio pubblicato sul sito www.subito.it fosse copiato da un altro vero, già presente in rete su di un altro sito di annunci: uno dei tre soggetti si era così finto interessato all'acquisto della vettura per farsi inviare una copia digitalizzata del libretto del mezzo, in maniera tale da poterla riutilizzare in seguito per poter accrescere la credibilità del proprio falso annuncio, facendo credere di essere davvero in possesso del veicolo e far cadere nella trappola virtuale anche i compratore più attenti.
In un secondo caso, invece, a rimanere a bocca asciutta è stato un quarantenne di Domegge interessato all'acquisto di una Playstation 4. Sempre 200 euro la caparra richiesta dal falso venditore, affabile e disponibile a far recapitare a casa la console destinata al figlio, ovviamente solo sino al momento in cui non è avvenuto il versamento sulla carta postepay indicata durante la trattativa. Da quel momento più nulla, solo mail e chiamate senza nessuna risposta, del truffatore nessuna traccia.
Solo in seguito alle indagini dei carabinieri si è così riusciti in qualche mese a dare un'identità alle persone responsabili della truffa, due venticinquenni della provincia di Pescara, entrambi con precedenti specifici, il primo collegato alla carta postepay poi svuotata dell'illecito profitto, mentre il secondo alle utenze telefoniche con le quali erano stati intrattenuti i contatti durante la trattativa online.
Entrambi i gruppi di persone dovranno rispondere di concorso in truffa aggravata a mezzo internet.
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