Per tali reati tributari F.A., sempre su ordine della Procura di Roma, era già stato arrestato nel dicembre 2013 dai finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e condannato in primo grado a tre anni e dieci mesi di reclusione (in quell’occasione erano stati sottoposti a sequestro beni immobili per oltre 9 milioni di euro). In conseguenza dello stato di insolvenza, generato dalla grave esposizione debitoria, la società, inizialmente ammessa dal Tribunale di Roma alla procedura di concordato preventivo, nel febbraio scorso è stata dichiarata fallita. Le indagini della Guardia di Finanza hanno consentito di svelare il progetto criminoso attuato dai tre indagati i quali, anche dopo essersi spogliati di qualsiasi carica societaria, hanno continuato a programmare e attuare tutte le strategie economico-finanziarie della società, in completa autonomia rispetto agli amministratori formalmente nominati.
Gli uomini del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, su delega del pm titolare del procedimento, anche attraverso accertamenti bancari e attività rogatoriale con la Repubblica di San Marino, hanno ricostruito le condotte distrattive effettuate ai danni del patrimonio societario e realizzate attraverso sistematici, ripetuti ed ingenti prelievi di denaro contante dai conti societari (circa 7 milioni di euro in 4 anni) nonché mediante l’alterazione della contabilità realizzata attraverso artifici contabili quali la cancellazione tout court di interi blocchi di registrazioni, l’occultamento dei corrispettivi, la contabilizzazione di costi fittizi e l’annotazione di meri giroconti e storni risultati privi di qualsiasi giustificazione economica.
Nel complesso, attraverso queste operazioni e ulteriori trasferimenti di denaro a società sammarinesi, sempre riconducibili agli indagati, sono stati sottratti dal patrimonio della Edom circa 9,5 milioni di euro. Sono in corso anche perquisizioni domiciliari.