Sciame sismico, l'Ingv: "Possibili terremoti anche più forti, mai nella storia una serie così. Fenomeno nuovo"

Ingv, possibili altre scosse
Ingv, possibili altre scosse
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Mercoledì 18 Gennaio 2017, 18:05 - Ultimo aggiornamento: 22:11


Centro Italia devastato da quattro forti scosse, tutte oltre magnitudo 5, ma a far paura sono soprattutto i prossimi giorni. Cosa attende ancora le popolazioni dopo uno sciame che dura quasi senza sosta dal 24 agosto? L'Ingv parla di "serie mai vista" e le previsioni non inducono all'ottimismo.



La previsione. «Non si può escludere il verificarsi di terremoti di magnitudo comparabile o superiore a quelli di questa mattina». Ad evidenziarlo è l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia in uno statement sui quattro forti terremoti che hanno colpito oggi l'area dell'Appennino Centrale.  I terremoti più forti di magnitudo maggiore di 5.0 registrati dall' Ingv sono avvenuti alle ore 10,25 italiane di magnitudo 5.3 (Mw 5.1); alle ore 11, 14 di magnitudo 5.4 (Mw 5.5); alle ore 11, 25 di magnitudo 5.3 (Mw 5.4); alle ore 14,33 di magnitudo 5.1 (Mw 5.0).
 


Fenomeno nuovo. Non si è mai vista una serie di terremoti succedersi con queste modalità: la successione di quattro sismi di magnitudo superiore a 5 nell'arco di tre ore «è un fenomeno nuovo nella storia recente per le modalità con le quali si manifestato».
Lo ha detto il sismologo Alessandro Amato, dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia ( Ingv).





La faglia. Le quattro principali scosse di terremoto hanno coinvolto un'area lunga circa 10-15 km in direzione appenninica e larga circa 5-6 km che si trova in una zona a pericolosità sismica molto alta. A localizzarlo è stata la Rete Sismica Nazionale dell' Ingv. L'area interessata coinvolta dai terremoti registrati oggi, prosegue l' Ingv, è «compresa tra l'area interessata dalla sequenza sismica del 2009» che ha colpito L'Aquila, e «la parte meridionale della sequenza sismica iniziata il 24 agosto scorso in Italia centrale». Dopo il terremoto del 24 agosto, riferisce ancora l'Ingv, «si sono verificati in quest'area eventi di bassa magnitudo concentrati poco a nord di Montereale e nella zona tra Pizzoli, Barete e Cagnano Amiterno. I sismologi dell' Ingv sottolineano che in quest'area «è stato registrato solo un terremoto di magnitudo maggiore di 4.0 il 29 novembre 2016 (M 4.4) a 3 km da Montereale».

Nessun effetto domino. Per il sismologo Alessandro Amato, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ( Ingv) «a questo punto è improprio descrivere quanto sta accadendo come un effetto domino». Nel caso del domino, infatti, l'orientamento in cui cadono le tessere suggerisce un'unica direzione, uguale per tutte e nella quale tutte sono coinvolte. Considerando la sequenza iniziata il 24 agosto, invece, si nota che «i terremoti non si sono spostati tutti a Nord o a Sud, ma che si sono mossi a macchia di leopardo, e che alcune zone non si sono mosse». Si potrebbe parlare piuttosto, secondo Amato, di «attivazione frammentata», nella quale quale la stessa faglia si rompe un pò alla volta. Nel caso dei terremoti di oggi questo va, naturalmente, verificato: al momento non è che un'ipotesi.

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