Napoli, perizia psichiatrica per l'autore della strage

Napoli, perizia psichiatrica per l'autore della strage
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Lunedì 18 Maggio 2015, 09:40 - Ultimo aggiornamento: 14:08

Si terrà oggi alle 10.30 nel carcere di Poggioreale l'interrogatorio di garanzia e l'udienza di convalida dell'arresto di Giulio Murolo, l'autore della strage nel quartiere di Miano. L'avvocato Carlo Bianco, legale di ufficio di Murolo, ma in attesa della nomina da parte dei familiari, anticipa che chiederà una perizia psichiatrica. «È indispensabile verificare la sua partecipazione cosciente o semi-cosciente - dice - io ho incontrato un uomo sconvolto, terrorizzato, che ha rimosso l'accaduto».

L' avvocato Bianco ha smentito le voci su una lettera che Murolo si accingerebbe a scrivere ai familiari delle vittime. «Non è in grado di farlo - ha solo chiesto, per mio tramite - perdono anzitutto ai propri familiari e poi alle famiglie della vittime». «Non ho ancora avuto accesso agli atti processuali - ha detto ancora il legale - ho solo letto giornali e visto i Tg, ma è evidente che sulla mania per le armi, sul vero e proprio arsenale che aveva in casa, sulla sua personalità, si deve pronunciare un tecnico».

«Sono stato partecipe insieme al pm - conclude l' avvocato Bianco - di uno sfogo di Murolo in carcere.

Ha chiesto perdono prima di richiudersi nel mutismo. Ma non ricorda nulla della dinamica, degli spari, delle persone colpite».

«DRAMMA DELLA SOLITUDINE»

Si è pregato per le quattro vittime della strage nelle parrocchie di Secondigliano e Miano, alle quali appartenevano le vittime della follia omicida di Murolo. Per il parroco di Sant'Antonio di Padova, don Andrea Adamo, «è una tragedia della solitudine. Murolo aveva reciso tutti i legami esistenziali con la famiglia, con la parrocchia, con le associazioni e si era chiuso nella sua mania per le armi».

Il tenente della polizia municipale Francesco Bruner, una delle quattro vittime, era impegnato insieme alla moglie nelle attività della parrocchia di Sant'Antonio di Padova. «Lo conoscevo bene, era cresciuto qui, aveva fatto parte dell'azione cattolica», ricorda don Adamo. Il parroco commemorerà le vittime della strage in occasione dei funerali. «Questi sono i nuovi martiri di Secondigliano - ha detto all'omelia don Vittorio Siciliani, da 40 anni parroco della chiesa della Resurrezione, nel rione Monterosa. - Questo è un quartiere molto difficile ma qui siamo abituati ad altri tipi di omicidi, non a quelli della follia».