Trema anche la Puglia: scossa sul Gargano

Trema anche la Puglia: scossa sul Gargano
di Francesca FILIPPI
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Lunedì 29 Agosto 2016, 14:29 - Ultimo aggiornamento: 31 Agosto, 16:22

Il terremoto si è spostato sul Gargano, lo sperone d’Italia anch’esso notoriamente a rischio, quasi una succursale delle pericolose e mortali faglie aperte sotto l’Appennino. Una scossa è stata registrata alle 12.45 di ieri dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, con epicentro nei pressi del lago di Lesina. L’evento, di magnitudo 2.3 ad una profondità di 16 chilometri, non ha provocato danni a persone o cose, ma è stato avvertito nitidamente dalle popolazioni dei Comuni di Poggio Imperiale, Lesina, Apricena, San Nicandro Garganico, San Paolo di Civitate, San Severo, Torremaggiore. L’Irpinia, 2900 morti nel 1980, è a un tiro di schioppo dallo splendido promontorio del Foggiano. Si tratta di un “diversione” del terremoto che accresce le ansie e le paure delle popolazioni, anche a causa di uno sciame sismico interminabile, che tutto ha tranne il carattere di un auspicato assestamento. Si assesta in continuazione, purtroppo, la contabilità della morte in Alto Lazio. Le vittime accertate finora sono 292, con le due estratte ieri dalle macerie ad Amatrice. Gli ultimi cadaveri sono stati recuperati sotto quel che resta dell’Hotel Roma. Accanto a una donna, sepolta da quattro metri di calcinacci, travi e solai del vecchio albergo, anche un cane. E proseguono gli scavi per portare via un terzo corpo, già individuato. In dettaglio i morti sono 231 ad Amatrice, 11 ad Accumoli e 50 ad Arquata del Tronto. Gli assistiti nelle tende sono 2900, mentre sui dispersi non ci sono cifre ufficiali. Solo ad Amatrice si parla di una decina di persone.

Oggi sarà un’altra giornata di lutto nazionale e di dolore. Si terranno alle 18 ad Amatrice i funerali delle vittime del terremoto che ha devastato la cittadina e il centro Italia il 24 agosto scorso. In un primo tempo si era ipotizzato che si tenessero i funerali di Stato a Rieti, a 80 km da Amatrice, presenti il presidente Mattarella e le più alte cariche dello Stato. Un’ipotesi che aveva fatto esplodere la protesta tra gli sfollati.

«Noi a Rieti non ci veniamo, ridateci i nostri morti», avevano gridato. Dopo un colloquio telefonico con il premier, il sindaco Sergio Pirozzi ha fatto sapere che non ci sarà nessuna cerimonia a Rieti, le esequie si terranno ad Amatrice. Ed è stato così disposto il trasferimento di 78 salme che erano state già state portate a Rieti per i funerali che in un primo momento avrebbero dovuto svolgersi all’aeroporto Ciuffelli. Altre 74 salme sono state riconsegnate alle famiglie che hanno richiesto il nulla osta di sepoltura e la possibilità di celebrare funzioni religiose private. Incombenze dolorose, ma necessarie, in un clima di paura e preoccupazione. «La sequenza delle scosse è ancora in atto e si fa sentire: sono 2.036 quelle registrate dopo la principale» ha riferito Immacolata Postiglione, capo della gestione emergenze della Protezione civile. Per un possibile peggioramento delle condizioni statiche dell’immobile, il sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli ha disposto lo sgombero urgente del grattacielo Erap in Largo dei Fiordalisi a Monticelli. L’immobile, che ospita 56 famiglie, doveva essere liberato entro la fine dell’anno perché oggetto di un profondo intervento di ristrutturazione.
Intanto si comincia a pensare al futuro. «Dovremo prendere esempio da Friuli, Umbria ed Emilia - ha detto il premier - per restituire un tetto alle famiglie e un futuro alle comunità». E non si arresta l’ondata di solidarietà. L’ad di Facebook, Mark Zuckerberg, ha donato 500mila euro alla Croce Rossa per sostenere le operazioni nell’area colpita dal sisma. Dall’Unione Europea, dopo le protocollari espressioni di solidarietà, i primi segnali di cautela all’ipotesi di concedere all’Italia maggiore flessibilità per un Piano di lungo termine utile a mettere il Paese al sicuro dai terremoti. Si dice sì alla flessibilità per le misure di ricostruzione, ma “a breve termine”. Un Piano a lungo termine di investimenti per aumentare la capacità antisismica dell’Italia, per ora non è quindi previsto.





 

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