L'assessore al Welfare Salvatore Negro: «Red, le risorse ci sono: primi assegni entro fine mese. Da Roma ritocchi ai requisiti»

L'assessore al Welfare Salvatore Negro: «Red, le risorse ci sono: primi assegni entro fine mese. Da Roma ritocchi ai requisiti»
di Francesco G.GIOFFREDI
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Giovedì 9 Febbraio 2017, 17:52
Salvatore Negro, assessore regionale al Welfare: scoppia la polemica sul Reddito di dignità, ci sono innanzitutto problemi legati alla copertura finanziaria? Le risorse sono nella materiale disponibilità della Regione?

«Le risorse regionali per la prima annualità sono già state stanziate e impegnate nel novembre 2016 ed è stato approvato dalla Giunta il protocollo di intesa con il ministero per la disciplina del trasferimento a Poste Italiane, per la erogazione ai cittadini mediante Carta Acquisti. La Regione Puglia è tra le poche che ha scelto di integrare la dotazione finanziaria assegnata dal Governo per il Sia (Sostegno per l’inclusione sociale attiva) che per la Puglia è pari a 79 milioni di euro per il 2016 e circa 90 milioni di euro dal 2017 per ciascuna annualità – con una dotazione regionale pari complessivamente a 35 milioni di euro per anno».

Troppi requisiti, spesso eccessivamente rigidi, per regolare l’accesso alla misura: il Red non rischia così d’essere inapplicabile?

«I requisiti non sono così eccessivamente rigidi se si considera che la misura deve rivolgersi alle fasce più fragili. In Puglia le statistiche ufficiali ci restituiscono una dimensione di oltre 130.000 nuclei familiari con Isee sotto i 3mila euro. Quindi non vi è ragione per considerare troppo basso questo requisito avendo una aspettativa di presa in carico di 20.000 persone per anno. Il cumulo mensile di contributi assistenziali di 600 euro non è restrittivo: coloro che vivono in nuclei familiari in cui entra una indennità di disoccupazione o altre indennità previdenziali o assistenziali sono in condizioni appena meno gravi di quelle persone che vivono senza alcun altro supporto. Se il riferimento è al disoccupato costretto a tornare a vivere con i genitori anziani e per questo escluso dal Red, ricordo che è una misura di contrasto alla povertà e non una misura di politica attiva del lavoro. Se non fosse stato per il Red, avrebbero potuto presentare domanda solo persone con figli minori (vincolo previsto per l’accesso al Sia)».

Quali tempi prevedete per l’erogazione degli assegni?

«In Puglia gli esiti dell’istruttoria sono stati comunicati a fine dicembre per il doveroso obbligo di informare i cittadini nel più breve tempo possibile, pur sapendo che nella fase di avvio la filiera istituzionale dei servizi ha ancora bisogno di essere allestita al meglio. I servizi dei Comuni, il raccordo con i Centri per l’impiego, la collaborazione con i Caf e soprattutto la maggiore operatività delle sedi territoriali di Inps sono tutti tasselli di una unica interfaccia con i cittadini. Quindi se ci aspettiamo che entro fine febbraio, per gli Ambiti più efficienti, o entro marzo, per gli Ambiti più lenti, i primi beneficiari comincino a essere abbinati con un progetto di tirocinio e a percepire le somme loro assegnate, va detto che a regime – cioè entro l’estate, cioè a un anno dalla partenza – complessivamente dalla presentazione della domanda ogni cittadino debba attendere non più di 2-3 mesi».

C’è un problema legato ai tirocini formativi: pochi soggetti pubblici e privati hanno dato la loro disponibilità. Non andava sondata e incassata prima questa disponibilità?

«In tutta Italia e anche in Puglia le imprese sono sollecitate continuamente a inserire tirocinanti o per Garanzia Giovani, o per l’Alternanza Scuola Lavoro, o per altre iniziative, quindi la capacità di assorbimento va progressivamente riducendosi. Gli Enti locali hanno presentato ancora una bassa disponibilità ad accogliere tirocinanti per il non immediato sbocco lavorativo che è possibile offrire. In generale però, dove gli amministratori locali hanno creduto di più alla misura, vi è stata una maggiore partecipazione delle imprese, così come delle scuole, del terzo settore e degli stessi Enti locali. Il Red è una misura che riesce se tutti gli attori regionali si mettono in gioco».

Proprio la Regione ha posto al ministero del Lavoro la necessità di migliorare i criteri di accesso e priorità: cosa potrebbe cambiare? E con quali tempi? Anche in questo caso, non era opportuno un raccordo iniziale con i livelli nazionali?

«Abbiamo già registrato la disponibilità del ministero a modificare alcuni dei requisiti di accesso al Sia e quindi, per la parte che rileva, anche al Red: in primis la disponibilità ad abbassare l’asticella del punteggio minimo conseguito per la valutazione del caso, da 45 a 30 o anche meno. Questo già in Puglia consentirebbe di aumentare di un ulteriore 20-25% i beneficiari rispetto alle domande. I tempi sono brevissimi, perché ci si aspetta il nuovo decreto entro poche settimane, e quindi potrà essere applicato a tutte le domande presentate nel 2017».

Ma qualcosa si sta inceppando nell’interlocuzione sul Red tra Regione e Comuni?

«I Comuni conoscono ciascuno per sé l’entità dei fondi assegnati per il potenziamento delle strutture amministrative. E conoscono anche gli specifici profili professionali che possono essere cooptati nelle proprie strutture, secondo i vincoli posti dallo stesso Ministero per l’ammissibilità della spesa. Su questi vincoli 37 Ambiti territoriali su 45 hanno formulato alla Regione un quadro chiaro di fabbisogni (risorse umane e relativi profili) e la delega a unificare la procedura pubblica di selezione delle risorse umane, procedendo ad allestire un unico Avviso pubblico. Ma va dato atto che sono tanti gli Ambiti territoriali – molti più di quelli che si lamentano - che stanno andando avanti speditamente e che già a fine mese produrranno i primi casi di beneficiari attivati: tra tutti piace citare Barletta, Canosa, Galatina, Manduria, Modugno e Poggiardo e diversi altri».
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