Papa Francesco, non c'è posto per i preti orchi. Parte la Commissione per la tutela dei minori

Papa Francesco, non c'è posto per i preti orchi. Parte la Commissione per la tutela dei minori
di Franca Giansoldati
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Giovedì 5 Febbraio 2015, 13:49 - Ultimo aggiornamento: 8 Febbraio, 17:30
Città del Vaticano La linea tracciata diventa operativa a tutti gli effetti. Non c’è posto per i preti orchi. La tolleranza zero verso i pedofili introdotta con fermezza da Ratzinger è stata di fatto incorniciata in una lettera indirizzata a tutti gli ordini religiosi del mondo e a tutte le conferenze episcopali del mondo. L’occasione è la nascita della Commissione per la Tutela dei Minori che da domani, per la prima volta da quando è stata completata, si riunisce per la sua plenaria in Vaticano. La Commissione è stata istituita nel marzo dell'anno scorso "con lo scopo di offrire proposte e iniziative orientate a migliorare le norme e le procedure per la protezione di tutti i minori e degli adulti vulnerabili". Il Papa ha chiamato a farne parte "personalità altamente qualificate e note per il loro impegno in questo campo" e la ha affidata a un gesuita tedesco, padre Zoelner.



Nella lettera, Francesco ha ricordato quando, nel luglio dell`anno scorso, ha incontrato in Vaticano alcune vittime. E’ durante quell’abbraccio, quel silenzio carico di significato, quelle lacrime che ha potuto sperimentare personalmente "l'intensità delle loro sofferenze" e "la solidità della loro fede". Ciò - scrive - lo "ha ulteriormente confermato nella convinzione che occorre continuare a fare tutto il possibile per sradicare dalla Chiesa la piaga degli abusi sessuali sui minori e aprire una via di riconciliazione e di guarigione in favore di coloro che sono stati abusati". Per questi motivi, lo scorso dicembre ha aggiunto alla Commissione alcuni nuovi membri, in rappresentanza delle Chiese particolari di tutto il mondo.



La Commissione potrà essere un nuovo, valido ed efficace strumento per combattere la piaga. Le mele marce vanno allontanate. Bisogna "animare e a promuovere l'impegno dell'intera Chiesa" a "mettere in atto le azioni necessarie per garantire la protezione dei minori e degli adulti vulnerabili e dare risposte di giustizia e di misericordia". "Le famiglie devono sapere che la Chiesa non risparmia sforzi per tutelare i loro figli e hanno il diritto di rivolgersi ad essa con piena fiducia, perché è una casa sicura. Non potrà, pertanto, venire accordata priorità ad altro tipo di considerazioni, di qualunque natura esse siano, come ad esempio il desiderio di evitare lo scandalo, poiché non c'è assolutamente posto nel ministero per coloro che abusano dei minori".
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