Quirinale, Mattarella eletto presidente. Prima visita alle Fosse Ardeatine

Quirinale, Mattarella eletto presidente. Prima visita alle Fosse Ardeatine
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Sabato 31 Gennaio 2015, 08:20 - Ultimo aggiornamento: 1 Febbraio, 08:54

Sergio Mattarella, 73 anni, è il nuovo presidente della Repubblica. E' stato eletto dal Parlamento al quarto tentativo con 665 voti, a un passo dalla maggiorananza dei due terzi, e largamente sopra quota 505, che costituisce la maggioranza assoluta dei 1.009 grandi elettori.

«Il pensiero va soprattutto, anzitutto, alle difficoltà e alle speranze dei nostri concittadini. E' sufficiente questo», sono state le prime e uniche parole del neo capo dello Stato, dopo che la presidente della Camera Laura Boldrini gli ha comunicato al palazzo della Consulta l'elezione a presidente. Il giuramento è previsto martedì 3 febbraio alle 10 nell'aula di Montecitorio. La prima visita a sorpresa del neo presidente è stata alle Fosse Aerdeatine.

Un applauso si è levato dai banchi del Pd alla Camera quando Mattarella ha raggiunto il quorum per l'elezione.

Applausi anche dai centristi e da Forza Italia. Fermi leghisti e grillini. È durata quasi quattro minuti la standing ovation nell'Aula per festeggiare l'elezione del nuovo capo dello Stato. Un vero e proprio boato che è andato avanti per un po'. Finito il battimani, la presidente Laura Boldrini ha ripreso lo spoglio delle schede.

«Buon lavoro, Presidente Mattarella! Viva l'Italia», ha scritto su Twitter il premier Matteo Renzi. «Orgoglioso del Pd, felice per questa splendida giornata. Buon lavoro Presidente Mattarella», ha postato il presidente del Pd, Matteo Orfini. «Auguri a Sergio Mattarella. L'Italia ha scelto uno dei suoi uomini migliori», ha aggiunto il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi.

Silvio Berlusconi ha inviato un telegramma al neo Capo dello Stato Sergio Mattarella per augurargli buon lavoro.

Voti sono andati anche al candidato dei 5 stelle Ferdinando Imposimato 127, Vittorio Feltri (Fdi-Lega) 46 e Stefano Rodotà (ex M5s) 17. Le schede bianche sono state 105.

Renzi aveva auspicato ieri «la più ampia convergenza» sul nome di Mattarella «per il bene comune dell'Italia». I centristi, dopo un lungo travaglio hanno detto sì, Berlusconi invece ha confermato la decisione di votare scheda bianca, ma il partito si è spaccato.

Forza Italia divisa. Molti deputati di Forza Italia (in tutto i grandi elettori azzurri sono143) non hanno infatti rispettato l'indicazione del partito. Una quota che corrisponde più o meno al gruppo che fa capo a Raffaele Fitto. «Forza Italia sostanzialmente ha tenuto, ci sono stati vari voti dispersi e poi alcuni voti nostri sono andati a Mattarella non ci vedo nulla di male e disdicevole perché abbiamo sempre detto, che non avevamo nulla contro la persona. Mattarella è una persona stimata, ha un ottimo curriculum la nostra critica riguarda il metodo adottato da Renzi», ha commentato Giovanni Toti, consigliere politico di Forza Italia.

Napolitano. «Conosco Sergio Mattarella sul piano dell'assoluta lealtà, correttezza, sensibilità, competenza istituzionale e certamente dell'imparzialità. Tutte caratteristiche importantissime per disegnare la figura del Capo dello Stato», ha detto l'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

«Oggi il Parlamento ha scelto, dando una grande dimostrazione di serietà e maturità, un uomo la cui integrità morale è unanimemente riconosciuta», ha affermato il presidente del Senato Pietro Grasso in un post su Facebook, sostenendo che «Sergio Mattarella interpreterà con grande saggezza l'incarico di presidente della Repubblica, rappresentando al meglio l'Unità nazionale e il ruolo di garante della Costituzione».

«Mattarella non è il mio presidente», ha scritto invece su Twitter il leader della Lega Matteo Salvini.

«Dio ce l'ha mandata buona». Così Marco Pannella a Radio Radicale. «Ho l'impressione - ha aggiunto - che come è accaduto al di là del Tevere, qui possiamo forse festeggiare una scelta, un Paese, una persona».

Renzi ad Alfano: non puoi non votarlo. Nel primo pomeriggio di ieri alla Camera, quando Alfano era ancora incerto se convergere su Mattarella, alla Camera il premier ha avvertito il leader Ncd: «Non capisco come faccia un ministro degli Interni a non votare una personalità come Mattarella». Sul tavolo, in sostanza, il premier ha messo la scelta tra votare il candidato dem e tenere il Viminale o non votarlo e lasciare l'incarico. Anche se poi stamani è arrivata la smentita. Palazzo Chigi infatti ha precisato: «Non c'è bisogno di sottolineare il rispetto, l'amicizia e l'impegno comune al governo sul cammino delle riforme che lega il premier e il ministro degli Interni». «Non sono mai stato minacciato dal segretario del Pd o dal presidente del Consiglio, che poi è la stessa persona. Né avrei mai potuto accettare una minaccia», ha assicurato il ministro dell'Interno a SkyTg24.

L'appello. Quindi in serata, appena finita con un'altra fumata nera la terza votazione, la mossa finale del premier: un appello a tutti i partiti perché, a poche ore dal «momento chiave» del quarto e decisivo scrutinio, scelgano «la più ampia convergenza possibile per il bene comune dell'Italia».

Sei ex grillini votano Mattarella. Tra i parlamentari ex M5s è prevalso l'orientamento a votare anche oggi Stefano Rodotà. Sono stati infatti in 17 a confermare la loro preferenza per l'accademico. In 6 invece hanno votato Mattarella.

Wsj. L'elezione di Mattarella, «giudice della Corte costituzionale e politico esperto, segna una vittoria politica per il giovane premier Matteo Renzi, che lo aveva proposto come unico candidato del Pd». Così il Wall Street Journal sull'elezione di Mattarella «noto per essere l'architetto di una delle leggi elettorali degli anni Novanta». Renzi, ricorda ancora il giornale americano, ha proposto il suo nome sostenendo che «abbia lo standing giusto per assicurare la stabilità istituzionale necessaria in un momento cruciale per l'Italia, che sta vedendo i primi timidi segnali di ripresa dalla più lunga recessione degli ultimi decenni».

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