Sono i manifesti che ha fatto affiggere la famiglia Stival, il marito Davide, il suocero Andrea, quegli stessi Stival che, almeno a leggere le intercettazioni, l'avevano già condannata senza appello. Che non sono andati ancora a farle visita in carcere e chissà quando c'andranno, che neanche un cambio di biancheria finora le hanno fatto avere.
Che significava quindi quel manifesto, che significava riunire tutta la famiglia, Veronica compresa, attorno al dolore per Loris? Si sono scatenate le ipotesi. S'è pensato a un certo punto a un banale errore, a una formula prestampata di quelle che contengono sempre la parola
Qualcosa si sta muovendo tra le famiglie. La rabbia e le accuse dei primi giorni stanno lasciando il posto ad atteggiamenti diversi. A cominciare dai Panarello: ieri, prima dei funerali, il padre di Veronica, l'uomo che le diede il cognome, ha chiesto ufficialmente di potere ad andare da lei in carcere. Sarebbe il primo.