Loris, nei manifesti del lutto anche il nome della mamma: la famiglia Stival si riavvicina a Veronica

Loris, nei manifesti del lutto anche il nome della mamma: la famiglia Stival si riavvicina a Veronica
di Nino Cirillo
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Giovedì 18 Dicembre 2014, 13:03 - Ultimo aggiornamento: 16:25
SANTA CROCE CAMERINA - Il piccolo Loris, strangolato in casa sua una mattina di venti giorni fa e gettato in un canale di scolo, «è venuto a mancare in maniera tragica all'affetto di mamma, papà e del fratellino Diego...». Così c'è scritto sulle decine di manifesti a lutto affissi durante la notte nel paese. E c'è anche il nome di Veronica Panarello, 26 anni, accusata proprio lei di averlo ucciso, in carcere a Catania dalla sera del 9 dicembre.







Sono i manifesti che ha fatto affiggere la famiglia Stival, il marito Davide, il suocero Andrea, quegli stessi Stival che, almeno a leggere le intercettazioni, l'avevano già condannata senza appello. Che non sono andati ancora a farle visita in carcere e chissà quando c'andranno, che neanche un cambio di biancheria finora le hanno fatto avere.



Che significava quindi quel manifesto, che significava riunire tutta la famiglia, Veronica compresa, attorno al dolore per Loris? Si sono scatenate le ipotesi. S'è pensato a un certo punto a un banale errore, a una formula prestampata di quelle che contengono sempre la parola. Ma di bar in bar, alla fine tutta Santa Croce ha maturato una convinzione: non c'è nessun errore in quel manifesto, gli Stival hanno voluto proprio così, un altro segnale di riavvicinamento a Veronica, sicuramente meno impercettibile di quelli dei giorni scorsi.



Qualcosa si sta muovendo tra le famiglie. La rabbia e le accuse dei primi giorni stanno lasciando il posto ad atteggiamenti diversi. A cominciare dai Panarello: ieri, prima dei funerali, il padre di Veronica, l'uomo che le diede il cognome, ha chiesto ufficialmente di potere ad andare da lei in carcere. Sarebbe il primo.
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