Legge di stabilità, fiducia nella notte

Legge di stabilità, fiducia nella notte
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Venerdì 19 Dicembre 2014, 17:10 - Ultimo aggiornamento: 20 Dicembre, 18:15

Fiducia nella notte al Senato sul maxiemendamento alla legge di Stabilità. La chiama per il voto dovrebbe iniziare tra l'1.30 e le 2. A seguire, si terrà il Consiglio dei ministri per l'approvazione della nota di variazione di bilancio e alle 3 ci sarà il voto finale della legge di bilancio.

Ventiquattro ore di ritardo e quattro rinvii in Aula: il maxiemendamento alla legge di stabilità approda dunque all'esame dell'Assemblea di Palazzo Madama dopo una giornata di alta tensione. E quando, in serata, il governo pone la questione di fiducia è bagarre nell'emiciclo del Senato dove la Lega protesta battendo i pugni sul tavolo. «La ricreazione è finita», interviene il presidente Pietro Grasso per interrompere il caos che accoglie il ministro Maria Elena Boschi.

Opposizioni che già nel pomeriggio avevano incalzato il governo per l'andamento dei lavori, chiedendo che il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan venisse a riferire Parlamento. «Non siamo perfetti», è la replica del premier Matteo Renzi ma lavoriamo, aggiunge, «perché la Legge di stabilità non sia quel monstrum di norme con magari le varie leggi marchetta». E proprio il pacchetto di norme microsettoriali e territoriali, concordate tra governo e senatori in commissione Bilancio ma non approvate a causa dell'interruzione dei lavori senza aver terminato l'esame della manovra, sono state una delle ragioni principali del ritardo dell'approdo in Aula. Un elenco nel mirino in particolare del M5S: «Nella manovra - è la denuncia del movimento - sono stati infilati all'ultimo momento emendamenti per assecondare gli interessi dei lobbisti che affollano in queste ore il Parlamento». A partire, denunciano, dal rincaro del pellet, usato per alimentare le stufe.

Una altolà che costringe il governo, per evitare un ostruzionismo fiume da parte dei senatori M5S, a riprendere in mano il testo del maxiemendamento e a correggerlo. Alla fine, sono un po' meno di venti le misure che sono state cancellate durante l'esame incrociato di Palazzo Chigi-Tesoro-Ragioneria dello Stato: si va dall'albo unico dei consulenti finanziari allo stop al pagamento delle accise per carburanti e alcolici rubati passando per le nuove assunzioni per il Parco del Gran Paradiso e l'indicazione della priorità per la tratta ferroviaria Roma-Pescara.

E per alcune norme che saltano altre però restano, nonostante le polemiche, come nel caso della Cig in deroga per la pesca.

La speranza - viene però riferito - è che il compromesso sia sufficiente per evitare che in Aula i lavori vadano per le lunghe, facendo slittare l'ok a dopo Natale. Lavori che secondo il calendario messo a punto dalla conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama si chiuderanno comunque in nottata con il voto finale al provvedimento atteso per le 3 di notte.

Le difficoltà legate alla scelta di cosa lasciare fuori dal testo della legge di stabilità si sono poi sommate a quelle della relazione tecnica a firma della Ragioneria, corredo necessario perché i testi possano essere presentati in Parlamento. Al terzo rinvio infatti lo stesso viceministro all'Economia Enrico Morando si è trovato costretto a annunciare ai senatori la mancanza del dossier di accompagnamento spiegando di non essere «in grado di prendere un impegno preciso sui tempi», non avendo ancora ricevuto il testo bollinato. Bollinatura che poi a sera è finalmente arrivata.

«Un maxiemendamento senza relazione tecnica è come il buco nell'ozono». Così il senatore della Lega, Roberto Calderoli, aveva inaugurato il coro di proteste in Aula al Senato quando il governo tardava a presentare il maxiemendamento alla legge di stabilità. Le opposizioni, da Alberto Airola di M5S a Loredana De Petris di Sel, si erano dette contrarie a un posticipo, mentre Mario Ferrara di Gal aveva chiesto al ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, di venire a riferire in Aula. Una richiesta fatta propria da Paolo Romani (FI) e Raffaele Volpi (Lega Nord).

Il M5S intanto denuncia il «rischio emendamenti marchetta» nella legge di Stabilità. «Sono stati infilati all'ultimo momento per assecondare gli interessi dei lobbisti che affollano in queste ore il Parlamento», affermano in una nota i parlamentari M5S che pubblicano un elenco. «È intollerabile che Renzi e la sua maggioranza impongano misure che rispondono a interessi personali invece di pensare al bene della collettività. Vedremo quanti di questi emendamenti avranno il coraggio di mettere nel maxiemendamento in arrivo», scrivono.

Questo l'elenco «degli emendamenti marchetta del governo» secondo i grillini: - Rincaro Pellet: con questo emendamento si fissa un rincaro dell'Iva sul pellet per alimentare le stufe domestiche dal 10% al 22%. Un favore all'Eni e alle varie multiutility come Hera e Iren che distruibiscono gas e che rischia di uccidere un settore in forte sviluppo oltre che danneggiare le famiglie che si riscaldano usando questo combustibile ecologico (emendamento 3.4111).

- Istituto tecnologico Genova: 9 milioni di euro in tre anni. Un ente pubblico guidato da Roberto Cingolani, ordinario di Fisica già consulente del condannato Raffaele Fitto (Forza Italia) (emendamento 1.9210); - Italia Lavoro: 12 milioni di euro per un altro carrozzone che dovrebbe agire su quel fallimento che risponde al nome di Garanzia Giovani (emendamento 2.9804); - Salva Piemonte: norma che equivale a fare del governatore Sergio Chiamparino il Commissario del debito della Regione Piemonte (emendamento 2.9812); - Appalti Expo Spa senza passare da Consip: con questo emendamento folle si permetterà ad Expo Spa di assegnare appalti di servizi intermedi senza passare da Consip, la centrale d'acquisto del Ministero dell'Economia e delle Finanze. E lo spreco continua...(emendamento 2.9817)

- Tempa Rossa: questo emendamento prevede la sburocratizzazione per il progetto Eni di stoccaggio petrolifero Tempa Rossa in Basilicata. Come se i disastri di Taranto non fossero già più che sufficienti (emendamento 2.9818) - Deroga art. 19 Dirigente MEF : con questo emendamento si deroga al limite di assunzione al Ministero dell'Economia e delle Finanze. Alla faccia dei risparmi! (3.4110) - Telesina: Nonostante il divieto di inserire in legge di stabilità misure localistiche vengono sbloccati fondi per l'adeguamento della strada statale 373-Telesina tra lo svincolo di Caianello e lo svincolo di Benevento. (emendamento 1.1181 - testo 2)

- Siti Interesse Nazionale: Il ministero dell'Ambiente stipula una transazione finanziaria con la società Syndial Spa per la bonifica del SIN di Pieve Vergonte. Il tutto senza un bando di gara e con un evidente comportamento di favore nei confronti di questa società privata. (emendamento 1.9202/3) - Proroga consulenze SDM-MIT : con questo emendamento si proroga la possibilità da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di stipulare consulenze. Alla faccia dei risparmi degli italiani. (lettera G di 2.9823).

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