Siria, leader Isis ucciso in un raid Usa. Palmira sotto assedio jihadista

Siria, leader Isis ucciso in un raid Usa. Palmira sotto assedio jihadista
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Sabato 16 Maggio 2015, 15:04 - Ultimo aggiornamento: 17 Maggio, 09:20

Un leader dell'Isis, Abu Sayyaf, è stato ucciso in un blitz delle forze speciali Usa nella Siria orientale.

Abu Sayyaf, responsabile dell'Isis per gli affari collegati al petrolio, è stato ucciso nel corso di un conflitto a fuoco con le forze speciali americane. La moglie dell'uomo, Umm Sayyaf, è stata catturata e trasferita in Iraq per essere interrogata. Tutti i soldati Usa impegnati nel blitz sono rimasti illesi. Una decina di jihadisti sono stati uccisi nel conflitto a fuoco che si è verificato all'interno di un edificio residenziale.

Il capo del Pentagono, Ash Carter, ha confermato in una nota l'uccisione di Abu Sayaf, uno dei massimi responsabili dell'Isis, e la cattura della moglie. Il raid delle forze speciali Usa in Siria, ha sottolineato Carter, «rappresenta un altro duro colpo all'Isis e la conferma che gli Stati Uniti non smetteranno mai di colpire i terroristi che minacciano i cittadini americani e i nostri alleati».

Il raid è stato autorizzato direttamente dal presidente americano, Barack Obama, e condotto nel quadro delle leggi internazionali.

Lo ha reso noto la Casa Bianca: l'ok è arrivato dopo l'unanime consenso del team per la sicurezza nazionale del presidente e col consenso di Baghdad.

L'Isis conquista giacimento di gas vicino Palmira. I jihadisti dell'Isis continuano l'avanzata su Palmira, conquistando un edificio nella zona nord, nell'area di al-Badiyah. Lo riferiscono gli attivisti locali anti-regime siriano, che pubblicano un video che mostra un jihadista che issa il vessillo dell'Isis sull'edificio. L'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus) riferisce che i combattimenti continuano, con bombardamenti da entrambe le parti. Scontri sono segnalati anche nell'area di Shaer, alcune decine di chilometri a Nord, dove è situato un giacimento di gas riconquistato recentemente dalle forze lealiste. Palmira, una delle località più fortificate della Siria, è situata in posizione strategica lungo l'autostrada che da Homs, a Ovest, porta a Dayr az Zor, nell'Est del Paese.

Patrimonio dell'umanità. Il sito archeologico di Palmira, dunque, è sotto attacco dell'Isis. Dichiarata dall'Unesco patrimonio dell'umanità la città fiorì nell'antichità come punto di sosta per le carovane di viaggiatori e mercanti che attraversavano il deserto siriano ed ebbe un notevole sviluppo fra il I ed il III secolo d.Cristo. Per questo motivo fu soprannominata la 'Sposa del desertò. Il nome greco della città, Palmyra, è la traduzione fedele dall'originale aramaico, Tadmor, che significa 'palmà. La città è citata nella Bibbia e negli annali dei re assiri, ma in particolare la sua storia è legata alla regina Zenobia che si oppose, secondo la tradizione, ai romani e ai persiani. Poi venne incorporata nell'impero romano e Diocleziano, tra il 293 e 303, la fortificò, per cercare di difenderla dalle mire dei Sasanidi facendo costruire, entro le mura difensive, ad occidente della città, un grande accampamento con un pretorio ed un santuario per le insegne per la Legio I Illirica. A partire dal IV secolo le notizie su Palmira si diradano. Durante la dominazione bizantina furono costruite alcune chiese, anche se la città aveva perso importanza. L'imperatore Giustiniano, nel VI secolo, per l'importanza strategica della zona, fece rinforzare le mura e vi installò una guarnigione. Poi sotto il dominio degli arabi la città andò in rovina. Il sito archeologico comprende la via colonnata, il santuario di Bel, quello di Nabu, le Terme di Diocleziano, il teatro e l'Agora. Vere e proprie perle architettoniche.

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