Isis, musicisti frustati in piazza: i loro strumenti considerati offensivi per i musulmani

Isis, musicisti frustati in piazza: i loro strumenti considerati offensivi per i musulmani
di Federica Macagnone
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Martedì 20 Gennaio 2015, 15:32 - Ultimo aggiornamento: 17:38

Li hanno frustati e hanno fatto a pezzi i loro strumenti musicali perché considerati oggetti “non islamici”. La polizia religiosa dell'Isis ha

filmato e ha pubblicato sul web un video in cui si mostra la punizione di alcuni musicisti accusati di suonare con tastiere e liuti: secondo il testo che accompagnava le immagini, agli uomini sono state inferte 90 frustate.

I musicisti sono stati trascinati in piazza a Bujaq, a pochi chilometri a est di Aleppo, in Siria, dove sono stati colpiti ripetutamente alle gambe e sulla schiena con un bastone dopo che i combattenti hanno ritenuto i loro strumenti “offensivi per i musulmani”.

Le immagini, oltre alla punizione, mostrano due tastiere e un liuto prima integri e poi in pezzii.

Ad assistere un uomo considerato l'impersonificazione della Hisbah, la dottrina secondo la quale tutti i musulmani devono essere sottoposti alla legge islamica, che prevede una vigilanza sull’applicazione e delle figure atte a farne rispettare i dettami.

Da quando ha assunto il controllo di gran parte di Siria e Iraq, le punizioni impartite dall'Isis, per chi non rispetta la Sharia, sono ormai all'ordine del giorno. Ai ladri vengono amputate braccia e mani in pubblico, mentre adulteri e gay sono uccisi: hanno fatto il giro del mondo le immagini choc di alcuni uomini, tacciati di omosessualità, lanciati da alcune torri. Un uomo, pizzicato con sigarette di contrabbando, è stato punito con 50 frustate.

Nei giorni scorsi, 15 allevatori di piccioni nell'Iraq orientale sono stati arrestati dopo che i miliziani hanno ritenuto che questo hobby li distraesse dal lodare Allah: Abu Abdullah, un contadino, ha raccontato che sei uomini armati hanno fatto irruzione nella sua casa all'inizio di questa settimana e hanno trascinato via il figlio di 21 anni. Il ragazzo è solo uno dei 15 giovani - tutti di età compresa tra 16 e 22 anni - che sono stati catturati e imprigionati per i loro allevamenti.

E la strategia del terrore colpisce anche giovani appassionati di calcio: è di queste ore la notizia di tredici ragazzini iracheni massacrati dalle milizie dell'Isis per aver visto la partita della loro nazionale mentre giocava contro la Giordania nell'ambito della Coppa d'Asia.