Isis, ecco come i jihadisti addestrano le nuove reclute

Isis, ecco come i jihadisti addestrano le nuove reclute
di Ida Artiaco
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Domenica 7 Febbraio 2016, 19:05

Piccoli jihadisti crescono. L’Isis ha pubblicato online alcune fotografie che mostrano come gli uomini del Califfato insegnano i segreti del mestiere agli aspiranti terroristi. Le immagini, come riporta il quotidiano inglese Daily Mail, arrivano direttamente dal deserto egiziano: qui è stato realizzato un vero e proprio campo di addestramento per le nuove reclute, che prende il nome di Abu Hajr al-Masri, in memoria di un ex martire islamico. I giovani di Daesh vengono immortalati mentre imparano a maneggiare le armi da fuoco e ad allenare il corpo.

Tutti i combattenti indossano vesti nere e passamontagna che ne coprono il volto per non rivelarne l’identità. Impugnano mitragliatrici di grossa taglia e provano schemi di tattica militare in diverse formazioni. Addirittura, alcuni sono fotografati mentre saltano attraverso cerchi di fuoco e strisciano lungo il terreno, per meglio abituarsi a rispondere in caso di assalto, proprio come succede per l’addestramento dei militari nel mondo occidentale. Il che testimonia anche quanto l’importanza del gruppo stia crescendo nella penisola del Sinai in Egitto.

Ad aumentare sono anche i giovani che vengono addestrati tra le file dello Stato islamico. Soltanto il mese scorso, era stato pubblicato un altro video che mostrava i cosiddetti «cubs», i giovani soldati under 18 mente si allenano alla guerra. Scuole del genere sono in forte espansione e il fenomeno riguarda sempre più paesi. L’Egitto è infatti solo l’ultimo di una lunga serie, che include Afghanistan, Pakistan, Indonesia, Malesia, Tunisia, Algeria e ovviamente Iraq e Siria.

Come aveva anche sottolineato l’Europol in uno dei suoi ultimi rapporti, «l’addestramento alla sopravvivenza permette di testare la forma fisica e la determinazione dei membri che aspirano ad entrare nell’Isis. Le attività sportive sono state utilizzate per abituare i nuovi al combattimento e per resistere agli interrogatori».

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