Giorno della Memoria, i sopravvissuti prendono la parola alla cerimonia di Auschwitz

Giorno della Memoria, i sopravvissuti prendono la parola alla cerimonia di Auschwitz
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Martedì 27 Gennaio 2015, 19:37 - Ultimo aggiornamento: 28 Gennaio, 13:15
Quattromila invitati, 38 delegazioni provenienti da tutto il mondo, 15 capi di Stato e circa 300 superstiti dei campi di sterminio.

Questi i numeri della cerimonia che si è svolta oggi nell'ex campo di sterminio tedesco di Auschwitz-Birkenau per il 70esimo anniversario della liberazione dei superstiti da parte delle truppe sovietiche il 27 gennaio del 1945. Scopo della cerimonia è stato dare voce ai sopravvissuti alle atrocità naziste: sempre meno e sempre più anziani.



Halina Birenbaum (85 anni, nata a Varsavia), Kazimierz Albin (93 anni, nato a Cracovia) e Roman Kent (86 anni, nato a Lodz) hanno ricordato al mondo gli orrori del nazifascismo aprendo la cerimonia sotto la neve. I leader mondiali hanno invece assistito senza prendere la parola, eccetto il padrone di casa, il presidente polacco Bronislaw Komorowski.



Per la delegazione italiana era presente il presidente supplente Pietro Grasso. Non è passata inosservata, invece, l'assenza di Vladimir Putin che ha deciso di rimanere in Russia, forse per la mancanza di un invito formale o per ragioni di opportunità dovute alla crisi Ucraina. C'erano però Poroshenko per Kiev, Hollande per la Francia e dagli Usa il segretario del Tesoro Jack Lew. Mosca, invece, è stata rappresentata solo dal vice primo ministro Serghiei Ivanov.



Mai più «indifferenza», per battere «questi fenomeni che dividono». Così Piero Grasso, ha sintetizzato il messaggio della cerimonia.







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