Allerta terrorismo, Gentiloni: «Lavoriamo per identificare 5 sospetti»

Allerta terrorismo, Gentiloni: «Lavoriamo per identificare 5 sospetti»
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Sabato 21 Novembre 2015, 14:56 - Ultimo aggiornamento: 19 Novembre, 09:25
«Le forze di sicurezza italiane stanno lavorando da ieri pomeriggio per identificare i cinque nominativi di persone sospette forniti dall'Fbi»: lo ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni al programma Agorà di Raitre.

L'ambasciata americana a Roma ha diramato una raccomandazione ai turisti a prestare attenzione ad alcuni luoghi in Italia, ma non ha detto di non andare in Italia e «questo fa la differenza». Lo ha detto il ministro degli esteri Paolo Gentiloni intervenendo ad Agora. «Credo che il ministro degli Interni abbia spiegato più volte che siamo a livelli di allerta molto elevata», ha detto Gentiloni. Livelli di allerta, ha proseguito, «in generale nei grandi luoghi simbolici, nei luoghi di incontro, dagli stadi alle cattedrali a San Pietro in modo particolare, che sono stati tra l'altro anche indicati ieri dall'Fbi. Le segnalazioni di allarme noi le prendiamo sempre sul serio, le prendiamo sul serio soprattutto nel caso degli Stati Uniti». Ma «ripeto: primo, non dobbiamo essere prigionieri di questo allarme perchè sarebbe un regalo al Daesh; secondo, l'allarme in Italia c'è, non c'è nessun Paese europeo che può sentirsi escluso da questa dinamica».



«Lo stesso avviso che ha pubblicato l'ambasciata americana, per capirci in termini tecnici - ha spiegato il ministro -, non è un invito a non andare in Italia, è una raccomandazione ai turisti americani che vengono in Italia ad essere particolarmente attenti in alcuni luoghi, in alcune zone. E questo, dal punto di vista di come gli americani trattano queste vicende fa la differenza: una cosa è quella che loro chiamano 'travel alert' e un'altra è quella che loro chiamano 'advisory note'. Un conto è 'non devi andare in quel Paese', un altro conto è 'vai in quel Paese, ma ti raccomando di essere attento in alcune zone simboliche'».



«Credo che l'incontro o il colloquio sarà dopodomani tra i due ministri della Difesa, vedremo quali saranno le richieste specifiche: noi siamo pronti ad aiutare i nostri fratelli francesi, vedremo in che termini loro ci chiederanno di collaborare», ha poi annunciato il ministro degli Esteri rispondendo a una domanda sulla richiesta di aiuto da parte di Parigi dopo i recenti attentati.