I 70 anni della Repubblica e il ricordo del Salento che scelse la Monarchia

I 70 anni della Repubblica e il ricordo del Salento che scelse la Monarchia
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Giovedì 2 Giugno 2016, 17:07
Settant’anni di Repubblica. Un compleanno importante per il paese, che giunge alla vigilia di un referendum che punta a modificare la Costituzione entrata in vigore il primo gennaio del 1948 e “figlia” dell’Assemblea costituente eletta dagli italiani il 2-3 giugno del 1946. Gli elettori, per la prima volta anche le donne, furono inoltre chiamati a scegliere tra la Monarchia e la Repubblica. Le macerie e i lutti della guerra erano ancora pane quotidiano, la povertà e la fame affliggevano buona parte della popolazione, la guerra di liberazione era finita da poco e il futuro dell’Italia sconfitta era incerto.

“Tutti alle Urne” titolava la Gazzetta del Mezzogiorno di Bari domenica 2 giugno. In Puglia, come nel resto del paese, l’affluenza alle urne fu altissima e la Repubblica vinse con uno scarto di poco più di due milioni di voti. Dalle urne, come una sorta di presagio di ciò che nei decenni scorsi sarebbe avvenuto, uscì fuori un’Italia “tagliata” in due: un Nord prevalentemente repubblicano, a partire da quel Piemonte che alla vigilia qualcuno aveva dato come “votato” alla causa dei Savoia, e un Sud prelaventemente monarchico. O quasi totalmente monarchico, come accadde nelle circoscrizioni di Lecce, Brindisi e Taranto. I votanti nel sud della Puglia furono 630.987, in pratica il 90,04%: la Monarchia registrò 449.253 voti, ovvero il 75,30%, mentre la Repubblica si fermò a quota 147.276, il 24,70%.

Il Salento, dunque, scelse la Monarchia. Sul punto, ovviamente non solo in riferimento alla circoscrizione leccese ma all’intero meridione, si sono confrontati per anni storici, economisti e sociologi. Sicuramente il voto fu influenzato dal fatto che il Meridione restò fuori dalla guerra di liberazione combattuta nelle regioni del Centro-Nord, ma i fattori furono anche altri. In ogni caso quando il risultato del voto fu ufficializzato anche nelle regioni meridionali fu festa, ma non mancarono disordini. Come avvenne a Napoli (con diversi morti, anche tra le forze dell’ordine) e a Taranto (una trentina di feriti).

Oggi, intanto, anche 11 sindaci pugliesi hanno sfilato a Roma. Tra loro: Vincenzo Romano (Alezio), Mario Accoto (Andrano), Vincenzo Passaseo (Salve), Ezio Conte (San Donato di Lecce) e Vitantonio Caliandro (Villa Castelli).
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