Crolla palazzina a Torre Annunziata: individuate tre vittime, anche 2 bambini fra i 5 dispersi

La palazzina crollata a Torre Annunziata (Ansa)
La palazzina crollata a Torre Annunziata (Ansa)
di Salvatore Piro
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Venerdì 7 Luglio 2017, 07:53 - Ultimo aggiornamento: 8 Luglio, 08:30

Un boato sordo, pochi secondi e una gran nuvola bianca ad inghiottire le esistenze di due famiglie. Sono tre le vittime accertate e cinque i dispersi nel crollo del palazzo di Rampe Nunziante a Torre Annunziata, alle falde del Vesuvio. Due i piani che si sono sbriciolati risucchiando anche due bambini di 8 e 11 anni. Sotto accusa i lavori di ristrutturazione in corso nei primi due piani dell'edificio anni Cinquanta che si affaccia sulla strada ferrata della linea ferroviaria che congiunge Napoli con Salerno. E già divampano le polemiche per delle avvisaglie che sarebbero state sottovalutate. La Procura di Torre Annunziata ha aperto un'inchiesta con l'ipotesi di crollo colposo. 
 

 

I lavori, se fatti male, potrebbero aver causato danni alla statica del palazzo determinando il crollo del terzo e quarto piano dove abitavano le famiglie di Pasquale Guida, venditore di frutti di mare, con la moglie Anna e i figli Francesca e Salvatore, e quella dell'architetto Giacomo Cuccurullo, un tecnico dell'ufficio comunale con la moglie Adelaide (Edy) Laiola, sindacalista della Cgil, e il loro figlio venticinquenne Marco. Tre le salme al momento recuperate e non ancora identificate. Anche se il sindaco di Torre Annunziata, Vincenzo Ascione, informa che con ogni probabilità i primi due cadaveri estratti sarebbero quelli dei coniugi Cuccurullo. Il terzo corpo, trovato nelle vicinanze degli altri due, potrebbe essere quello del loro figlio. La morte li ha colti probabilmente nel sonno. Non si hanno notizie anche di una sarta di 65 anni, Pina Aprea, che viveva da sola nello stabile. Ma non si esclude che possa essere uscita di casa prima del crollo ed essersi salvata. Come si è salvata miracolosamente Imma, la sorella di Anna Guida, che abita nell'appartamento adiacente a quello della sorella al terzo piano. Quando ha aperto la porta di casa - raccontano i testimoni - non ha trovato più le scale ed è fuggita per mettersi in salvo con la sua famiglia. La sua fortuna è stata quella di abitare l'ala del palazzo che ha resistito al crollo. In una saletta messa a disposizione dalla croce rossa la mamma di Anna Guida consuma il suo calvario mentre le ricerche proseguono senza esito e le possibilità di rivedere la figlia viva diminuiscono di ora in ora. Tra le mani la corona del rosario. Il boato che ha cancellato di colpo la palazzina di rampe Nunziante è avvenuto alle 6,25. Subito si è messa in moto la macchina dei soccorsi con i vigili del fuoco, accorsi da tutta la Campania, ma anche da Roma e dalla Toscana, a scavare a mani nude tra le macerie per tutta la giornata sotto un sole implacabile nella speranza di recuperare qualche sopravvissuto. Speranze via via ridotte al lumicino col passare delle ore. Nel pomeriggio il ricorso a una piccola escavatrice. Ma a scavare sono accorsi anche dei volontari. Si lavorerà per tutta la notte nel tentativo di trovare e recuperare i dispersi con l'aiuto dei gruppi elettrogeni e delle torri faro. Ad assistere alle operazioni - durante le quali i soccorritori hanno utilizzato anche speciali sonde ed unità cinofile - una folla di parenti e amici che per tutta la giornata sono rimasti ai margini dell'area del crollo cercando di interpretare i movimenti dei soccorritori nella speranza di un buon esito del loro lavoro. Solidarietà alla 'suà Torre Annunziata è giunta anche dal centravanti dalla Nazionale e della Lazio si è stretto attorno ai suoi concittadini.
Dalle 6.45 è stato sospeso anche il traffico ferroviario tra Torre Annunziata e Santa Maria La Bruna (linea convenzionale Napoli-Salerno, via Torre Annunziata)i. In corso l’intervento dei tecnici di Rfi. Trenitalia ha comunicato che sono stati attivati autobus sostitutivi tra Torre Annunziata e Santa Maria La Bruna.

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