Variante JN.1, periodo di incubazione e quanto durano positività e sintomi Covid: la guida

A causa della sua rapida diffusione, l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha classificato la variante di Sars-CoV-2 JN.1 come 'variante di interesse'

Variante JN.1, il periodo di incubazione e quanto durano positività e sintomi Covid: la guida
Variante JN.1, il periodo di incubazione e quanto durano positività e sintomi Covid: la guida
di Simone Pierini
6 Minuti di Lettura
Giovedì 21 Dicembre 2023, 19:44

Se ho avuto un contatto con un positivo al Covid dopo quanto tempo potrei essere considerato al sicuro? E una volta contagiato quanto dura la positività? Sono due delle domande ricorrenti in virtù del boom di contagi che ha colpito il nostro paese in vista delle feste di Natale. Secondo il consiglio di Silvestro Scotti,  segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), «il tampone per Sars-CoV-2 non dà la certezza che il virus non sia in incubazione. E farlo prima del cenone in famiglia può dare una falsa sicurezza. Il vaccino è il vero strumento di prevenzione per proteggere i fragili e gli anziani». Scotti sottolinea l'importanza di evitare comunque con loro «contatti troppo ravvicinati e arieggiare sempre le stanze». «Il clima più mite in arrivo per le festività - continua - sarà d'aiuto. Ma resta importante, con la circolazione non solo del Covid, ma anche delle tante infezioni respiratorie, ricordare alcuni gesti semplici come lavare le mani e, in caso di sintomi, utilizzare la mascherina vicino ai più fragili».

 

La variante JN.1

A causa della sua rapida diffusione, l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha classificato la variante di Sars-CoV-2 JN.1 come 'variante di interesse' (Voi) separata dal lignaggio BA.2.86, alias Pirola.

In precedenza era stata classificata Voi come parte dei sottolignaggi BA.2.86. Lo rende noto l'Oms sottolineando che, «sulla base delle evidenze disponibili, il rischio aggiuntivo per la salute pubblica globale rappresentato da JN.1 è attualmente valutato come basso. Nonostante ciò - ammonisce però l'agenzia - con l'inizio dell'inverno nell'emisfero settentrionale, JN.1 potrebbe aumentare il carico di infezioni respiratorie in molti Paesi».

I tempi di incubazione

Non c'è una stima precisa riguardo i tempi di incubazione. Tuttavia, secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario di azienda dell'IRCCS Ospedale Galeazzi - Sant'Ambrogio di Milano, non sembrano esserci differenze con le ultime varianti derivate dal ceppo Omicron. La maggiore contagiosità non avrebbe infatti accelerato il processo di "positivizzazione". «I tempi sono sempre i soliti, dai due ai cinque giorni», precisa Pregliasco. «Questa stima non si discosta da quanto visto in passato». 

Quali sono i sintomi

Nel caso della variante JN.1, i soggetti contagiati sembrano manifestare principalmente sintomi correlati alla gola, tra cui faringite persistente. Stando al monitoraggio condotto da Zoe Health Study (un progetto di ricerca sanitaria della società britannica Zoe Limited) il sintomo più comune di questa nuova variante sembra infatti essere il mal di gola. Lo stesso si sta osservando anche in Italia. «Sì la faringite insieme alla febbre e al raffreddore e alle difficoltà respiratorie è il sintomo che vediamo maggiormente colpire le persone positive. Per questo motivo invitiamo chiunque ne soffra a sottoporsi al tampone per poter proteggere i fragili e gli anziani», sottolinea Pregliasco. «Il Covid prende dentro un po' tutto, con sintomi vicini all'influenza».

Quanto dura il Covid

«Il Covid ora gioca una cosa diversa rispetto al passato e si scontra con un'immunità ibrida acquista dal vaccino e dalle infezioni pregresse che ci forniscono un grado di protezione tale da rendere più benevoli i sintomi», spiega il professor Fabrizio Pregliasco. Difficile fare una stima precisa dei giorni ma secondo Pregliasco la durata «è inferiore rispetto al passato, a volte anche soli quattro giorni».

L'aumento dei ricoveri

Quinta settimana di ricoveri Covid in crescita negli ospedali. Negli ultimi 7 giorni sono aumentati del 15,4%, secondo l'ultima rilevazione degli ospedali sentinella aderenti alla Fiaso, la Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere. È un aumento costante che al momento non sta interessando le terapie intensive, ferme al 4% del totale degli ospedalizzati, evidenzia Fiaso. Il 77% dei pazienti è ricoverato 'con Covid', ovvero sono soggetti in ospedale per altre cause senza sintomi rilevanti da riferire all'infezione da Sars-Cov-2. Il 23% occupa posti letto nelle malattie infettive o nelle medicine 'per Covid', con sindromi respiratorie e polmonari ma nel 90% presentano anche altre patologie che aggravano il quadro clinico. L'età media complessiva è di 76 anni. «Si conferma, così come ci aspettavamo, l'incremento costante dei ricoveri, senza particolari criticità sugli ospedali, che segue l'aumento della circolazione del virus di queste ultime settimane - commenta il presidente della Fiaso, Giovanni Migliore - non cambia la categoria più colpita, ovvero gli anziani con altre patologie che necessitano di ricovero in ospedale. Purtroppo, è necessario sottolineare che nonostante siano chiare le indicazioni di rischio, è tuttavia diminuito il numero delle somministrazioni di vaccino anti- Covid effettuate nell'ultima settimana».

Vaccino e varianti

Tutti i vaccini anti- Covid approvati continuano a proteggere contro la malattia grave e la morte. Questo vale per tutte le varianti circolanti, inclusa JN.1». Lo sottolinea l'epidemiologa Maria Van Kerkhove, responsabile tecnico per Covid-19 all'Organizzazione mondiale della sanità, in un video diffuso dall'Oms su X per fare il punto sul boom di infezioni respiratorie osservato a livello globale. «Non circola solo Covid-19», spiega l'esperta, ma «abbiamo l'influenza, altri virus e batteri. In alcune zone del mondo stiamo entrando nei mesi invernali e ovunque le persone iniziano a riunirsi per le festività natalizie, trascorrendo più tempo in ambienti chiusi. Specie se la ventilazione è scarsa, questi patogeni trasmissibili per via aerea ne trarranno vantaggio. Covid è fra le infezioni in aumento, per una serie di fattori».

Le mutazioni Pirola e JN.1

Il virus «Sars-CoV-2 sta evolvendo - sottolinea Van Kerkhove - sta cambiando e sta circolando in tutti i Paesi. I sottolignaggi XBB rappresentano circa il 68% delle sequenze condivise globalmente. L'altro gruppo sono i sottolignaggi BA.2.86», la famiglia Pirola, «ma probabilmente il più degno d'attenzione è JN.1. Può causare l'intero spettro della malattia, dall'infezione asintomatica fino alla malattia grave e alla morte, in modo simile a quanto osservato con altri sottolignaggi Omicron». «La cosa davvero importante - evidenzia l'esperta Oms - è che siamo in grado di tracciare il virus, quindi chiediamo agli Stati membri di continuare con la sorveglianza, il sequenziamento e la condivisione tempestiva delle sequenze, così da poter valutare la circolazione nel mondo e adottare misure adeguate. Il consiglio che diamo a tutti è lo stesso del passato: difendersi dall'infezione utilizzando i diversi strumenti» protettivi, raccomanda Van Kerkhove. «In caso di contagio, rivolgersi al medico», aggiunge. «E vaccinarsi quando è il proprio turno, per prevenire la malattia grave e la morte».

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