Di sicuro diventerà un polmone verde a due passi dal centro storico, vera di

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Sabato 29 Marzo 2014, 05:04
Di sicuro diventerà un polmone verde a due passi dal centro storico, vera di ristoro, relax, attività all'aria aperta e socializzazione come mai Rovigo ha avuto in passato. Ma è altrettanto certo che la sua gestione non potrà essere frutto dell'impegno del solo volontariato. Perché la svolta, vale a dire il consolidamento della struttura ambientale come parco cittadino aperto e fruibile, avverrà solo se il privato vi riscontrerà un interesse, da tradurre in profitto, tale da fargli investire risorse.
È la stringente analisi fatta ieri da Eddy Boschetti, responsabile proviciale del Wwf, una delle realtà ambientaliste che hanno approfondito i temi del recupero a scopi di riutilizzo dell'area verde nel sito dell'ex ospedale psichiatrico di via Chiarugi, al centro di un convegno in Provincia che ha messo a confronto associazioni, enti proprietari ed esperti con testimonianze e ipotesi realizzative già sperimentate in altre parti d'Italia.
Il pregio del sito più immediatamente sfruttabile per gli scopi previsti dal piano di recupero è senz'altro il patrimonio arboreo che ospita. Un bosco planiziale per il quale Boschetti ha invitato a limitare al massimo gli interventi invasivi nell'apertura dei percorsi: «Il bosco tende a chiudersi sempre più - ha sottolineato - ma questo porta il vantaggio che l'erba non crescerà. Del resto aree prative ce ne sono ancora a sufficienza».
L'attenzione si è concentrata anche sulla grande varietà faunistica che il sito ospita ma, come detto, in prospettiva quel che conterà sarà il mantenimento della fruibilità nel medio periodo. «Come già sperimentato per l'oasi di Panarella - ha aggiunto Boschetti - il volontariato provvederà con relativa facilità a pulizia e riordino dell'area verde. Dopo però occorrerà far nascere un'economia legata al Terzo settore che non può prescindere dagli investimenti di chi intende recuperare le strutture».
E qui la faccenda si complica: l'architetto Lauro Benetti che ha curato la parte del recupero architettonico ha parlato di circa 2,5 milioni come cifra di primo intervento ma per recuperare tutte le strutture si potrebbe arrivare anche a 40 o 50 milioni.
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