Rovigo capofila del progetto Reddito ultima istanza che coinvolge altri 20 comuni

Rovigo capofila del progetto Reddito ultima istanza che coinvolge altri 20 comuni del territorio dell'Ulss 18 e il prossimo anno si estenderà a tutto il Polesine. A sostenere economicamente il tutto la Regione e la Fondazione cassa di risparmio di Padova e Rovigo. Come ha illustrato l'assessore ai Servizi Sociali Gianni Saccardin, «si tratta progetto che si rivolge alle persone in estrema difficoltà, con l'obiettivo non di mero assistenzialismo, ma di sostegno in percorsi di recupero con finalità di inserimento lavorativo, o in percorsi medico socializzanti, che aiutino a mantenere una possibilità e dignità di vita altrimenti preclusi».
Saccardin è orgoglioso di questa iniziativa che vede Rovigo in prima fila: «È dal 2011 che lavoriamo affinchè questo progetto potesse radicarsi nel territorio. Grazie al sostegno della Regione e della Fondazione Cariparo oggi è stato possibile avviarlo». Come rivela l'assessore: «I Comuni partecipanti al progetto sono 20, il costo complessivo è di 120mila euro di cui 45mila forniti dalla Regione, 50mila dalla Fondazione Cariparo e 0,25 euro per abitante da parte dei Comuni aderenti. Altri partner sono la Conferenza dei sindaci dell'Ulss 18, la Provincia di Rovigo, la Camera di commercio, le associazioni di categoria, Confcooperative, Legacooperative, Enaip, il Centro servizi per il volontariato e le associazioni di volontariato».
Il progetto si divide in due parti: Rui di sostegno per chi ha bisogno di percorsi medico assistenziali e Rui di inserimento per chi ha perso l'abilità al lavoro e dopo un periodo formativo può rientrare nel mondo lavorativo. «In totale sono stati fatti 9 corsi di formazione».
Alla presentazione in salone d'onore di Palazzo Nodari era presenta anche l'assessore Remo Sernagiotto: «Sono pronto a dare anche un milione di euro l'anno prossimo per tutti i comuni del Veneto per un progetto così importante. Si tratta di una vera e propria genialità, nata dal lavoro di Gianni Saccardin, che vogliamo estendere a livello regionale».
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