Forconi in piazza: una galassia indecifrabile di antagonisti e ultras

di Nino Cirillo
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Mercoledì 18 Dicembre 2013, 08:12
Quello di oggi pomeriggio a Piazza del Popolo s’annuncia come il pi indecifrabile degli appuntamenti di piazza di questi ultimi anni. Perché questi Forconi, o sedicenti tali, a dieci giorni dall’inizio delle proteste, restano un movimento «dal carattere poco coeso», espressione «di più rivendicazioni senza una regìa unica». E quindi a fortissimo rischio di infiltrazioni: dar fuoco alle polveri, potrebbe rivelarsi per bande ben organizzate un gioco da ragazzi.



Di questo si è discusso ieri al Copasir, il Comitato parlamentare per la Sicurezza, durante l’audizione di Giampiero Massolo, direttore del Dis, il Dipartimento Informazione. Di questo si è parlato anche nelle ultime riunioni, al Viminale e in Prefettura a Roma, per concludere che non c’è nessun allerta particolare, ma la guardia resta alta, molto alta.

Almeno sulla carta, è l’ala dura del movimento che affronta questa prima prova di forza, l’ala di Danilo Calvani, il personaggio sbucato a sorpresa dai sit-in e dai blocchi di questi giorni, fino a rubare la scena, e anche le redini della protesta, a Mariano Ferro, il fondatore dei Forconi siciliani. Ferro ha ripiegato -e poi vedremo come- chiamando i suoi a raccolta domenica mattina in Piazza San Pietro .



CALVANI E L’ESTREMA DESTRA

Mentre arrivano a Roma i primi pullman, mentre smobilita il presidio di Piazzale dei Partigiani all’Ostiense, Calvani -51 anni, fondatore anche lui ma dei Comitati agricoli dell’Agro Pontino- continua ad assicurare che «riempiremo Piazza del Popolo senza alcuna violenza e senza nessun movimento politico di estrema destra». Per essere platealmente smentito da CasaPound, che invece conferma ai quattro venti la sua partecipazione. Su facebook il vicepresidente Di Stefano, condannato a tre mesi per il blitz dell’altro giorno alla sede dell’Unione europea, immagina «una piazza pacifica, gioiosa e determinata. Ognuno porti il suo tricolore e nessun simbolo politico».



Piazza del Popolo è stata concessa dalla Questura fino alle 18, potrebbero esserci -secondo le ultime stime- quindici, ventimila persone. E se resta tutto da decifrare il ruolo e il peso che avranno in mezzo a queste folla estremisti e antagonisti di ogni sigla, ancora più difficile è prevedere se scenderanno in campo anche gli ultras del calcio, forse i più organizzati, i più pericolosi, come gli incidenti di Torino hanno già dimostrato.



Lo spiegamento di forze dell’ordine è massiccio -si è passati da 1.500 a 2.000 uomini-, soprattutto per proteggere le strade dello shopping natalizio e i palazzi delle istituzioni. Saranno chiuse al traffico le rampe verso il Pincio, sarà impedito ogni contatto con la manifestazioni programmate per la mattinata.



«RESTEREMO A ROMA»

Dalla Sicilia Mariano Ferro si augura «che non accada nulla», conferma che oggi non ci sarà e rilancia la sua strategia: «La protesta pacifica comincia dal Papa». Ferro invita tutti all’Angelus di domenica prossima: decine di pullman, assicura, sono già in partenza dal Veneto, dalla Toscana, dalla Sicilia stessa. Ma soprattutto vuole rilanciare: «Resteremo a Roma -annuncia a sorpresa-, chiederemo una piazza alla Questura e probabilmente passeremo lì il Natale». Altre tensioni quindi, altri rischi per l’ordine pubblico. A chi gli chiede lumi, Ferro risponde con una formula astrusa che piace tanto anche a Calvani: «Tranquilli, sarà una protesta statica».