Priebke compie cento anni, l'Anpi: «Festeggiare
un criminale di guerra sarebbe indecente»

Il criminale nazista Erich Priebke
Il criminale nazista Erich Priebke
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Martedì 23 Luglio 2013, 17:40 - Ultimo aggiornamento: 11 Ottobre, 14:58
ROMA - Luned prossimo compir 100 anni, ma se ci sar una festa o una cena per pochi intimi non dato sapersi, soprattutto per evitare polemiche e critiche cos come accadde dieci anni fa quando venne organizzato un party in un agriturismo a Roma. Nel frattempo Erich Priebke - condannato all'ergastolo per crimini di guerra per aver partecipato all'eccidio delle Fosse Ardeatine, dove vennero fucilate 335 persone - come ogni giorno, fa la sua solita passeggiata nel giardinetto sotto casa, accompagnato dalla sua nuova badante e dall'immancabile scorta.



Alla Balduina, quartiere romano dove l'ex ufficiale delle SS vive in regime di arresti domiciliari, è ormai di casa. Polo blu, pantalone beige, scarpe da ginnastica e cappellino bianco, ogni mattina Priebke scende dal portoncino di casa e passeggia per le strade del rione, dove è piuttosto conosciuto. Intercettato dai fotografi, prova a nascondere il volto al teleobiettivo e dribbla le domande su dove e come festeggerà il compleanno.



L'associazione Partigiani. «Pensare ad una festa per i 100 anni di un criminale di guerra sarebbe una cosa indecente, alla memoria delle vittime del nazifascismo non si può mai derogare». A parlare è il presidente dell'Anpi di Roma e Lazio, Vito Francesco Polcaro, parlando dell'imminente compleanno dell'ex ufficiale delle SS, Erich Priebke, intercettato in questi giorni in strada a Roma mentre passeggia con la sua badante. «Non stiamo parlando di una persona per la quale si deve fare festa - continua Polcaro - Sarebbe indegno se si ripetesse la sceneggiata di dieci anni fa con la megafesta in un agriturismo. Noi non organizzeremo sit-in o manifestazioni, credo che la cosa migliore sarebbe quella di ignorarlo».



La comunità ebraica. Il presidente della comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, lancia un appello al governo e alle istituzioni locali affinchè «vigilino» sulla ventilata festa per i 100 anni di Erich Priebke, l'ex ufficiale delle SS condannato all'ergastolo per l'eccidio delle Fosse Ardeatine e agli arresti domiciliari a Roma. «Lanciamo un appello al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al premier Enrico Letta, al ministro Annamaria Cancellieri, al sindaco di Roma Ignazio Marino e al neogovernatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti, affinchè vigilino», afferma Pacifici. «Il pomo della discordia non è il centenario di Priebke - continua - ma l'omaggio che in molti vanno a fargli a casa. È nei loro confronti che esprimiamo la nostra indignazione, non solo come ebrei ma come italiani. Alle Fosse Ardeatine vennero trucidate persone comuni, militari, carabinieri, preti, non solo ebrei: 10 per ogni tedesco ucciso nella rappresaglia di via Rasella». «Priebke - continua Pacifici - è un uomo, condannato per crimini di guerra, che non si è mai pentito, che non ha mai chiesto scusa, che non ha mai avuto pietà dei familiari delle vittime o delle persone che ha torturato a via Tasso». Secondo il presidente della comunità ebraica «c'è poco da festeggiare», «non vogliamo che Roma venga offesa con questa azione. Le autorità si adoperino affinchè non esploda la rabbia dei familiari delle vittime».



L'impegno del sindaco. «Faccio mio l'appello del presidente della comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici e vigilerò personalmente affinché nessuna 'festa' pubblica sia autorizzata in occasione dei 100 anni di Erich Priebke, l'ex ufficiale delle SS. Come più volte ricordato, Roma ha il dovere di ricordare chi ha combattuto per liberare la città dall'occupazione nazifascista e chi per mano di questa ha perduto la propria vita. Roma è stata insignita della Medaglia d'Oro della Resistenza e nessuno può festeggiare uno dei responsabili dell'eccidio delle Fosse Ardeatine». Così in una nota il sindaco di Roma, Ignazio Marino.