Tranquille conferme del centrosinistra
in Umbria, nelle Marche e in Toscana

Enrico Rossi e Monica Faenzi dopo i risultati (Degl'Innocenti - Ansa)
Enrico Rossi e Monica Faenzi dopo i risultati (Degl'Innocenti - Ansa)
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Lunedì 29 Marzo 2010, 16:31 - Ultimo aggiornamento: 26 Aprile, 23:16
ROMA (29 marzo) - Vincono senza problemi i candidati del centrosinistra in Toscana, Umbria e Marche. Le proiezioni di Pragma-Emg per Rai assegnano subito margini rassicuranti a Catiuscia Marini, Enrico Rossi e Gian Mario Spacca, vantaggi confermati dallo spoglio delle schede. Elevata ovunque la percentuale degli astenuti: quasi nove punti in Umbria e nelle Marche, oltre il 10% in Toscana, dove si registrano buone affermazioni di lista per Italia dei Valori, che sfiora il 10% e Lega Nord, che per la prima volta dovrebbe entrare in consiglio regionale.



In Umbria Catiuscia Marini, 43anni, dopo l'avventura come sindaco di Todi e una breve permanenza al parlamento europeo, ricompatta un centrosinistra che sembrava dare qualche segnale di cedimento e vince con il 57 per cento, infliggendo 20 punti di distacco a Fiammetta Modena, sostenuta da Pdl e Lega. L'ex teodem del Pd Paola Binetti, in corsa per l'Udc, si ferma poco sopra al 5 per cento. L'astensionismo (in Umbria il calo dei votanti sulle precedenti regionali è stato di oltre l'8 per cento) non sembra aver penalizzato la tradizionale maggioranza di centrosinistra: la Marini con il 57 per cento dei consensi, fa meglio di quei candidati dello stesso schieramento che l'anno scorso avevano conquistato comuni e province non superando il 53 per cento. Tutto questo mentre, alle europee, il Pdl superava il Pd di circa due punti percentuali di consensi.



«Il centrosinistra in Umbria continua ad incontrare il consenso dei cittadini, anche nel segno dell'innovazione per affrontare i nuovi problemi», ha detto a caldo la Marini che, in percentuale, ha addirittura superato il primo risultato nel 2000 di Maria Rita Lorenzetti. Sul fronte opposto, Fiammetta Modena ha voluto aspettare la tarda serata per commentare una sconfitta che molti, nel centrodestra umbro, non davano così annunciata come in passato. «Il nostro è il miglior risultato tra le Regioni rosse», ha rivendicato la Modena, dando poi un anticipazione di quella che sarà l'opposizione nel nuovo consiglio regionale umbro: «Il centrosinistra solo apparentemente in campagna elettorale ha interrotto quella resa dei conti interna che aveva preceduto le primarie ed il voto. Saranno loro stessi, da domani, a lavorare contro la nuova presidente».



In Umbria ha votato il 65,6 per cento degli elettori, in calo di 8,8 punti (74,2% alle regionali 2005; 84,2% alle politiche 2008). A Perugia città ha votato il 66,9% degli aventi diritto (75,4% alle regionali 2005; 84,4% alle politiche 2008). A Terni città ha votato il 59,39% degli elettori (la percentuale era del 71,24 alle regionali del 2005). Ad Assisi ha votato il 63,72%, a Città di Castello il 69,28, a Foligno il 65,90, a Gualdo Tadino il 64%, a Gubbio il 65,52, a Norcia il 69,68, a Spoleto il 61,88, a Todi il 68,37 e a Umbertide il 71,99%. In provincia di Terni, la percentuale dei votati è del 65,67 a Narni e del 66,09 a Orvieto.



Enrico Rossi: «Il risultato che si profila in Toscana spicca nel panorama nazionale e ci dice che il nostro lavoro ha pagato - sono le prime parole di Enrico Rossi (Pd) quando lo scrutinio è giunto oltre la metà del totale dei seggi - In un momento in cui la politica è in difficoltà mi sembra che il modo in cui ho cercato di fare campagna, affrontando i problemi e avanzando proposte per risolverli, sia stato apprezzato e abbia anche superato gli steccati degli schieramenti politici. È un motivo in più per essere e sentirmi il presidente di tutti i toscani». Poi sottolinea i risultati in arrivo da Prato. «Il risultato di Prato mi rende molto contento: il centrosinistra torna ad essere maggioranza ed è bello poterlo dire. Personalmente ci ho messo la faccia e credo che anche questo abbia pagato. Sono sicuro che con il sindaco di Prato ci sarà modo di lavorare insieme per il bene della città». Sul dato dell'astensionismo, Rossi ha avanzato la proposta di «riallineare almeno il voto amministrativo e quello regionale».



In Toscana ha votato il 60,9 per cento degli elettori, in calo di quasi 10,5 punti
(71,4% alle regionali 2005; 83,7% alle politiche 2008). A Firenze città ha votato il 61,8% degli aventi diritto. Sono stati in totale 1.833.627 gli elettori toscani che sono andati a votare, pari al 60,92%. Non hanno votato quasi 4 elettori su 10. È il dato più basso dal 1970: il 10,48% in meno rispetto alle regionali di cinque anni fa. La provincia con la maggiore affluenza è stata Siena (65,1%), seguita da Arezzo (64,3%), Firenze (64,5%), Pisa (61,7%), Prato (61,5%), Pistoia (60,2%), Grosseto (60,2%), Livorno (57,1%), Lucca (54,3%) e Massa-Carrara (52,7%). Nel 2005 aveva votato il 71,35% dei toscani, ovvero 2.156.460 elettori.



Spacca: confermato il buongoverno. «Dobbiamo ringraziare i cittadini delle Marche che hanno confermato il buon governo della nostra regione, e questo ci chiama a una forte responsabilità nel proseguire in questa azione che ha ricevuto tanto consenso». Così Gian Mario Spacca ha commentato il risultato elettorale che lo riconferma alla guida della Regione. Riguardo all'astensionismo, che nella regione ha raggiunto quasi il 9%, Spacca ha detto: «Non poteva essere diversamente, forse perchè queste elezioni non sono state portate dentro i problemi dei cittadini. Anche qui nelle Marche chi ha richiamato l'attenzione sui programmi sono stati i quotidiani locali; i grandi quotidiani nazionali hanno presentato le elezioni regionali come se fossero uno scontro tra Berlusconi e Bersani. C'è dunque da considerare anche questo aspetto e cioè come il clima politico nazionale abbia influito su queste elezioni regionali facendole passare in secondo piano».



Difficile leggere con chiarezza l'esito del laboratorio politico rappresentato dalla nuova alleanza Pd, Idv e Udc (più altre sigle minori), con l'esclusione della sinistra radicale. Canta vittoria il segretario regionale del Pd Palmiro Ucchielli, soddisfatto di avere fermato l'emorragia di voti delle europee dello scorso anno. «Il Pdl ha perso 3 punti, noi passiamo dal 29% al 31. Mi pare un capolavoro». Con l'ingresso ormai sicuro di due consiglieri della Lega - è la prima volta del Carroccio nell'Assemblea legislativa delle Marche - e il balzo in avanti dell'Idv («per la prima volta nella storia dell'Italia dei Valori un dato amministrativo supera quello politico» fa notare l'on. David Favia), che prosegue il trend positivo delle politiche e delle europee, sembrano i seguaci di Bossi e quelli di Di Pietro i veri vincitori della competizione elettorale. Ma Massimo Vannucci, deputato Pd, sottolinea che in realtà, i leghisti e i dipietristi non fanno che confermare o migliorare di poco le posizioni rispetto alle europee, mentre lo scarto di 13 punti tra Spacca e Marinelli conferma la validità della nuova formula politica, con la capacità di «attrarre l'elettorato moderato». E comunque, secondo Ucchielli, va avanti l'alleanza strategica Pd-Idv-Udc «alternativa a Bossi e Berlusconi».



A rendere meno roseo il quadro è la perdita di consensi dell'Udc, che il segretario regionale Antonio Pettinari non ha commentato. Esce quindi sconfitto il Pdl marchigiano, che si conferma primo partito per pochi centesimi di punto, ma, appunto perde tre punti, in controtendenza rispetto al resto d'Italia, e arretra rispetto alle politiche e alle europee. Il candidato presidente Erminio Marinelli, ex sindaco di Civitanova Marche, nell'indirizzare «un grande in bocca al lupo, di cuore» a Spacca, annuncia che sta preparando «una relazione per il presidente Berlusconi» sulla gestione del partito nelle Marche. In base alla legge elettorale regionale, nell'Assemblea legislativa delle Marche entreranno 25 consiglieri della maggioranza (più Spacca) e 17 dell'opposizione (13 del Pdl, compreso Marinelli, 2 della Lega e due della sinistra).



Nelle Marche ha votato il 62,8 per cento degli elettori, in calo di 8,7 punti (71,5% alle regionali 2005; 82,9% alle politiche 2008). Ad Ancona città ha votato il 63,5% degli aventi diritto (72,5% alle regionali 2005; 81,1% alle politiche 2008). A Pesaro Urbino ha votato il 64,32%, a Macerata il 61,94%, aFermo il 61,32% e ad Ascoli Piceno il 61,29%.