Google Buzz, sfida ai social network

Google Buzz, sfida ai social network
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Martedì 9 Febbraio 2010, 21:23 - Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 18:04
NEW YORK (9 febbraio) - Gmail si trasforma in una piattaforma per organizzare i social network, dai vari Facebook, MySpace, Twitter a Flickr, Linkedln e SmallWorld. Nasce Google Buzz.




Contrariamente alle prime indiscrezioni, non si tratta di un concorrente diretto dei vari Facebook e Twitter. La sfida del colosso di Mountain View va più in là ed offre di integratore di social network che tra loro non si parlano. Cioè una sorta di meta-Facebook, visto che con Buzz tutti i messaggi dei social network appariranno sulla stessa paginata.



Tra le funzioni di Buzz spiccano l'auto-following, cioè la possibilità di seguire automaticamente le persone con cui si è in contatto; la condivisione di filmati e di messaggini twitter; l'integrazione tra i diversi servizi di messaggeria e un potente filtro per eliminare i messaggi spazzatura, gli spam.



Nel presentare l'iniziativa che funzionerà anche sui cellulari (compreso l'iPhone), Todd Jackson, uno dei responsabili del nuovo servizio, ha definito «una delle cose più interessanti del prodotto» il nuovo album fotografico e video da costruire a seconda dei propri bisogni, separando le cartelle pubbliche da quelle private.



Buzz verrà integrato nei servizi di posta Gmail
e gli aggiornamenti dei vari social network saranno automatici, con la possibilità di scartare, manualmente ma anche automaticamente, i messaggi che non interessano l'utente. Ci sarà la funzione del riconoscimento vocale e l'integrazione automatica con Google Maps.



Polemiche. Come spiegano gli esperti informatici americani, il nuovo servizio Google aumenterà il livello delle polemiche contro il gruppo di Mountain View, sempre più percepito come un Grande Fratello che controlla tutti i nostri dati. Google risponde spiegando che ogni utente potrà scegliere il proprio livello di privacy, ma senza rispondere ad una delle preoccupazioni crescenti legate al 'cloud computing': e cioè dove vanno esattamente a finire i dati che affidiamo al web.
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