L'inchiesta era nata dall'approvazione, nel settembre del 2008, di una delibera con la quale l'amministrazione sanava l'occupazione di suolo pubblico abusiva da parte della società Del Rosso srl, titolare della struttura ricettiva, ricevendone in cambio, questo è almeno il teorema accusatorio, denaro e favori.
Poi la società fallì, ma la struttura, poco prima del fallimento, venne ceduta alla Gran Sasso Resort srl. L'amministrazione comunale di Farindola venne riconosciuta parte lesa dalla procura, ma decise di non costituirsi parte civile nel procedimento. Si aprì allora una fase calda dal punto di vista politico con l'opposizione in prima linea in questa battaglia e ne venne fuori che a costituirsi parte civile fu l'ex parlamentare Romano Scarfagna, storico amministratore del paese montano, che all'epoca dei fatti era consigliere di opposizione così come oggi. Ha esercitato la cosiddetta azione popolare che prevede che anche il singolo elettore possa costituirsi in giudizio qualora questa possibilità spetti al Comune.