Prima le scusa per quanto accaduto poi appresa la volontà della parte offesa di procedere per i danni, ha preso le distanze dicendo che quel cane aggressivo non era suo. Il Giudice di Pace dell’Aquila ha recentemente condannato a 700 euro di multa, S.M. di 58 anni, aquilano, assistito dall’avvocato Francesco Valentini.
L’uomo era accusato di omessa custodia di un cane di razza abruzzese- maremmano di grossa taglia, che sbucando all’improvviso bordo strada, aveva aggredito a Paganica nel 2021 G.F. (assistito dall’avvocato Enzo Cacio) mentre passeggiava con il proprio cane.
Caduta a terra la parte offesa, era stata presa a morsi e graffi, riportando alla fine lesioni gravissime con 64 giorni di prognosi. Nel corso dell’istruttoria, la parte offesa ha portato diversi testimoni sia oculari che non, i quali hanno ricondotto la proprietà del cane aggressivo all’imputato, il quale ha negato fermamente su questo aspetto, parlando di cane non dotato di microchip.
E proprio questo particolare (che nessuno conosceva) insieme al fatto che di tre cani della stessa razza che custodiva nella sua proprietà fino al giorno prima, dopo l’aggressione ne erano rimasti solo due, circostanza che ha fortificato la tesi dell’accusa.
Il particolare che il cane è stato riconosciuto dai testimoni, ha reso superflua la mancanza del microchip. L’imputato è stato infine condannato anche al risarcimento in sede civile dei danni patiti dalla persona offesa, ammettendo il pagamento di una immeduata provvisionale di 2mila euro.