Ha patteggiato due anni di reclusione un 23enne finito al banco degli imputati per una relazione avuta con una 13enne che rimase incinta e decise di non portare a termine la gravidanza. E si è chiusa sempre con una sentenza di patteggiamento a un anno e 10 mesi la vicenda, collegata, che ha riguardato invece 26enne con cui la ragazzina aveva avuto, successivamente, rapporti intimi e che rispondeva anche di pornografia minorile.
La relazione poi l'inchiesta
I fatti si erano verificati in un Comune della provincia di Lecce e come comprensibile avevano destato scalpore e sconcerto: era stata avviata un’inchiesta per atti sessuali su minore su una minorenne, reato che viene contestato per via dell’età della “vittima”, anche qualora il rapporto si riveli consenziente.
A seguire ci fu l’incidente probatorio, davanti alla gip Laura Liguori, in cui la ragazzina confermò entrambe le relazioni, intrattenute in momenti diversi, con i due ragazzi e la decisione assunta nel 2019 rispetto alla gravidanza.
Il pm Giorgia Villa ha chiesto poi il rinvio a giudizio, ma nel frattempo la difesa del 23enne, sostenuta dagli avvocati Carlo Sariconi e Cosimo Maci, ha avanzato richiesta di patteggiamento che è stata accolta dal giudice. Il 26enne è difeso dall’avvocato Luigi Rella. Per entrambi pena sospesa e non menzione.
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