Auto e camper in sosta selvaggia lungo le coste del Salento, a minacciare la sicurezza delle persone ed il delicato ecosistema dei paesaggi. Dal litorale di Galatone, territorio condiviso con Sannicola, alla costa di Gallipoli fino agli oltre 20 chilometri di litorale basso e sabbioso dell’Area marina protetta di Porto Cesareo, una delle più importanti e fragili di tutta la penisola italiana, assediati dalle auto e dalla forza antropica distruttrice. Questi, foto alla mano, alcuni “brutti” esempi di quello che si è materializzato nei giorni scorsi. Uno “spettacolo dannoso”, e che in vista della prossima estate preoccupa ed inquieta sia per i danni prodotti sia per il reiterarsi dei comportamenti.
L'allarme degli esperti
A prendere ferma posizione nel merito, spiegando come e perché bisogna tutelare le coste del Salento, sono stati nelle scorse ore sia il direttore dell’Area marina protetta Porto Cesareo, Paolo D’Ambrosio, sia Mario Fiorella e Marcello Seclì, referenti di Italia Nostra- Sezione Sud Salento. «Il parcheggio abusivo e selvaggio sul demanio dello Stato, è di fatto vietato dal codice della navigazione, perché per la legge equiparato al reato di occupazione abusiva del demanio marittimo», afferma il dottor D’Ambrosio, Amp Porto Cesareo oltre che tecnologo della stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli, istituzione scientifica del ministero della Ricerca -.
Dura anche la presa di posizione della “Sezione Sud Salento - Italia Nostra” dopo i fatti di sosta selvaggia in località Montagna Spaccata. «Abbiamo sistematicamente e tempestivamente allertato le autorità preposte evidenziando le contraddizioni e le irregolarità che si perpetuano a danno del sito comunitario, lungo una scogliera che l’autorità portuale classifica ad alto rischio di dissesto – denunciano i referenti dell’associazione – dichiarando che alcune attività che operano in quella zona, costituiscono di fatto dei detrattori dal punto di vista ambientale e paesaggistico anche in ragione della enorme pressione antropica che inducono, con affollamenti insostenibili e incursioni di veicoli e motocicli sul sedime demaniale vincolato». Quindi, la chiosa di Italia Nostra. «Le istituzioni preposte, a partire dal comune di Galatone, devono intervenire per rimuovere ogni attività illegittima. Per questo proseguiremo le azioni intraprese nel solo ed unico obiettivo di tutelare le risorse naturali e paesaggistiche e far applicare rigorosamente le norme che devono regolare l’utilizzo degli spazi pubblici».