Consiglio regionale con incognita Azione ed è polemica sulla legge Lgbtiq

L’assemblea tornerà a riunirsi martedì dopo aver salvato Emiliano dalla sfiducia. Ma in maggioranza il clima è teso. Bordate anche sulla legge (ferma) contro l’omobitransfobia

Consiglio regionale con incognita Azione ed è polemica sulla legge Lgbtiq
di Alessandra LUPO
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Sabato 18 Maggio 2024, 13:16

Quello che sembrava un ricompattamento della maggioranza pugliese per permettere a Michele Emiliano di restare in sella si è rivelata un’operazione di pura facciata. All’indomani del voto infatti la resa dei conti in Consiglio regionale è cominciata. E ancora una volta non è con l’opposizione ma nella stessa maggioranza che non ha ancora digerito l’ingresso di Azione tra le sue file.

Nei giorni scorsi infatti un gruppo di consiglieri in arrivo dall’intera coalizione ha lanciato il guanto di sfida ai calendiani proponendo l’abrogazione della loro legge bandiera, quella sul contenimento della spesa farmaceutica, che prevede la decadenza dei direttori Asl che abbiano sforato i tetti imposti. In vista del Consiglio di martedì prossimo si tenterà una mediazione, che eviti di vanificare lo sforzo di Michele Emiliano di ricostruire la sua coalizione extra-large tenendo dentro i calendiani e puntando a riaccogliere al più presto il movimento 5 Stelle. L’orizzonte temporale è subito dopo le Europee. Fino ad allora l’imperativo è limitare i danni, anche vista la rete di alleanze sui territori per le Comunali.

Per questo la prossima seduta del Consiglio sarà cruciale per capire se Emiliano è riuscito o meno a riprendere le redini dalla coalizione.

Tanto più che la maretta non riguarda solo l’insofferenza nei confronti di Azione. Il Pd non ha infatti ancora smaltito i malumori interni sia sui territori sia nei confronti di Emiliano.

E la tensione non manca nemmeno nel gruppo dem, dove non mancano le prese di posizione singole su vari argomenti. Dopo il post di Lopalco sulla Sanità (che sconfessava di fatto le scelte di Michele Emiliano), ieri sempre su Facebook è tornato alla carica Donato Metallo. Il consigliere democratico ha infatti sollecitato l’approvazione della legge contro l’omobitransfobia che giace negli uffici del Consiglio regionale da ormai 4 anni, prima frenata dalla pioggia di emendamenti del centrodestra, intenzionato a stopparla, poi dall’inerzia dello stesso centrosinistra. Una legge che vede tra i primi firmatari Donato Metallo e Francesco Paolicelli ma che sarebbe ritenuta “divisiva” anche nel centrosinistra.

La vicenda pugliese sembra in parte ricalcare quello che accade a livello europeo.

Ieri, infatti, nella Giornata internazionale contro l'Omofobia, la Transfobia e la Bifobia, il pesidente Sergio Mattarella sollecitava le istituzioni ad impegnarsi "per una società inclusiva e rispettosa delle identità". Ma poche ore dopo, da Bruxelles, è arrivato il colpo di scena: l'Italia è tra i nove Paesi dei 27 Ue che non firmano la dichiarazione per la promozione delle politiche europee a favore delle comunità Lgbtiq+, preparata proprio in occasione della Giornata internazionale.

La polemiche che ne è seguita è rimbalzata anche in Puglia, dove la legge è stata inserita al 15esimo punto dell’orine del giorno di martedì prossimo, rischiando di essere nuovamente rimandata come accade da tempo.

In tanti si sono infatti rivolti alla presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone, commentando un suo post a favore dei diritti della comunità Lgbtiq+. Decine di persone hanno chiesto alla presidente di approvare la legge pugliese rimproverando il Consiglio di aver perso anni di tempo.

«Vi ringrazio per tutta questa sollecitazione - ha replicato Loredana Capone - . Nel mio ruolo di presidente del consiglio, così come ho sempre fatto, insisterò affinché la legge sia discussa e approvata al più presto. Sarà una mia priorità, spero sia lo stesso anche per il resto del consiglio».

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