Bari, città del food: dai noodles ai bagel ma è la pizza napoletana a “invadere” il centro

Bari, città del food: dai noodles ai bagel ma è la pizza napoletana a “invadere” il centro
di Adalisa MEI
5 Minuti di Lettura
Mercoledì 15 Maggio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 16 Maggio, 07:00

Pizza napoletana, bao, noodles, ramen, donuts e bagel sono sbarcati in città. Bari sempre più internazionale per soddisfare i palati di tutti i visitatori provenienti da diversi angoli del mondo. In pochi mesi hanno aperto locali di diverso genere e, in attesa di Antico Vinaio, in questo momento a spopolare sono le pizzerie napoletane.

La "pizza" conquista la città

Napoli è alla conquista di Bari, si potrebbe riassumere.

Con l’apertura nel tardo pomeriggio di ieri della pizzeria di Errico Porzio, in corso Vittorio Emanuele, la città allarga i suoi spazi ai partenopei. “Fatte 'na pizza c'a pummarola 'ncoppa, vedrai che il mondo poi ti sorriderà”, intonava Pino Daniele e sembra che Bari abbia seguito il testo della canzone alla lettera. La città è protagonista di un fenomeno davvero inarrestabile e che, se da un lato rende contenti gli appassionati, dall’altro suscita una senso di stranezza: si tratta di una vera invasione napoletana in pochi mesi. Bari non suscita però l'interesse solo dei partenopei, ma anche di marchi del food più internazionali per soddisfare i palati di una clientela sempre più turistica.

La nuova apertura

Ma da ieri il nuovo indirizzo di Errico Porzio punta ad essere avamposto della pizza napoletana in città. «Bari è come Napoli - diceva soddisfatto già in fase di preapertura il titolare - i suoi abitanti hanno un cuore grande, aiutateci ad aiutare». Quindi hanno riscaldato i forni con largo anticipo e sfornato circa 100 pizze che hanno poi donato all'associazione Incontra che offre assistenza agli “invisibili” della città. E poi dopo la beneficenza, pizza gratis per tutti. Impressionante la folla di gente che si è riunita per il grande giorno dell’imprenditore napoletano: «Che emozione Bari», ha dichiarato lui soddisfatto.

Soltanto due anni fece il suo ingresso sul mercato della ristorazione barese, a fine settembre del 2022, “Da Michele”, uno dei simboli napoletani per eccellenza. Ha aperto nel cuore di Bari, in corso Vittorio Emanuele II al numero 83, angolo Benedetto Pedrone ed è stato da subito un grande successo. Per mangiare una pizza “da Michele” bisogna fare la fila. E anche molto lunga, alcune volte. Nessuna prenotazione dei tavoli possibile, chi finisce di mangiare lascia spazio agli altri. Ti chiamano con il numerino e si entra in ordine di arrivo. Fuori dal locale c'è coda, sempre. Per parlare della nascita della pizzeria bisogna risalire al 1870 quando la famiglia Condurro diede origine ad una lunga tradizione di maestri pizzaioli nel cuore del centro di Napoli. Michele Condurro, figlio di Salvatore, perfezionò l’arte familiare imparandone i segreti dai famosi maestri di Torre Annunziata esperti nella lavorazione della pasta e della cottura della pizza. Michele aprì la prima pizzeria nel 1906. Da allora, cinque generazioni di maestri pizzaioli, con a capo i due amministratori Antonio Condurro e Michele Condurro, figlio e nipote del capostipite Michele, continuano l’attività del fondatore nel rispetto della tradizione e tenendo fede alle indicazioni di Michele, che volle la pizza napoletana solo nei gusti marinara e margherita senza l’aggiunta di “papocchie”, che ne alterano il gusto e la genuinità le quali sono conosciute ed apprezzate in tutto il mondo.

Proprio la pizzeria “da Michele” è stata palcoscenico di una triste faida tra napoletani denunciata sui social, tra l'altro, proprio da Alessandro Condurro, uno degli amministratori del marchio. «Una scena da far west - l'ha definita - o da video neomelodico, che dir si voglia». Insomma dei dipendenti di alcuni pizzerie concorrenti napoletane in città hanno fatto un po' di confusione nel locale di Condurro aggredendo verbalmente il personale di sala. «Mi auguro che episodi del genere non si verifichino più - ha detto il manager - siamo a Bari da qualche anno e fino ad ora abbiamo sempre fatto bella figura. Ma più di tutto, tra pizzerie napoletane, specialmente fuori Napoli, ci siamo sempre stimati ed aiutati a vicenda. Siamo la Napoli laboriosa e perbene, e tali restiamo dovunque in Italia e nel mondo. Cerchiamo - invita Condurro - di evitare macchiette neomelodiche e gomorroidi».

La conferma di una tendenza irreversibile, quella della sempre maggiore affermazione della gastronomia di gusto partenopeo, a Bari arriva poi con il pizzaiolo social Vincenzo Capuano, esuberante e solare erede di una stirpe di pizzaioli. La nuova pizzeria con cui Capuano ha puntato la sua prima bandierina su Bari, e in Puglia, si chiama Jamme Ja ed è in via Niccolò Piccini. Anche in quella occasione, un mese fa, una interminabile fila di appassionati affollò i marciapiedi. Pizza gratis per tutti, fu infatti la strategia di marketing scelta per l'inaugurazione.

Ma in città c'è spazio anche per la pizza barese, quella più sottile rispetto alla napoletana, per intenderci. Il borgo antico accoglierà infatti la pizzeria Brasciò, in via Re Manfredi 17. Promette un’esperienza culinaria unica, con un impasto “sottile e croccante, non gommoso”, come recita lo slogan del locale.

Nella primavera barese, a dire il vero, non c’è solo la pizza a tenere banco. Bao, noodles, ramen, donuts e bagel sono sbarcati in città. Soltanto qualche giorno fa ha inaugurato Il Bageloop in corso Vittorio Emanuele. Offre i panini tipici della tradizione polacca ebraica con gusti baresi. Mentre venerdì sarà la volta di noodles, ravioli e bao fatti a mano. Inaugura in via Capruzzi al civico 92 Home made noodles & dumplings.

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