Sticchi Damiani: "Siamo pronti a scrivere la storia. Con Gotti in panchina"

Il Lecce sotto la Curva Nord
Il Lecce sotto la Curva Nord
di Antonio IMPERIALE
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Domenica 19 Maggio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 08:55
Piove sull’ultimo atto al Via del Mare. E la pioggia cade sulle palle gol che il Lecce divora, ancora una volta, in maniera impietosa, negandosi un risultato più coerente con quanto fatto vedere in campo, contro la grande Atalanta da Champions.
La festa comunque va in scena. Il Lecce che si è già confermato in anticipo in serie A l’applauso lo merita ampiamente, come lo merita la società, con dirigenti capaci e appassionati, con in testa il presidente Saverio Sticchi Damiani che si gode lo spettacolo finale e poi arriva in sala stampa per un incontro come sempre carico di significati. Il presente, sempre in proiezione futura, come nella logica del suo approccio dirigenziale che sta regalando al Salento straordinarie stagioni con una vasta eco nazionale. «È stata una stagione sulle montagne russe. In serie A ci sono periodi in cui devi affrontare sfide complicate. Raggiungere l’obiettivo stagionale a tre giornate dalla fine ci ha fatto arrivare stremati sul piano fisico, di conseguenza abbiamo pagato il prezzo di non riuscire a dare il meglio. Magari in un futuro prossimo potremo apprezzarlo. Va ricordato che all’inizio tutti ci davano per retrocessi. Contro l’Atalanta abbiamo schierato sette ragazzi nati dopo il 2000, tre ragazzi provenienti della Primavera scudettata contemporaneamente in campo. Tutto questo è stato fatto senza mai perdere di vista il bilancio. La stabilità amministrativa è oggi più apprezzata rispetto ai risultati effimeri che non hanno futuro. E questo la gente lo capisce. I nostri tifosi ci sono stati vicini anche nei giorni più difficili. I risultati ottenuti sono il frutto del contributo di tutte le componenti, nessuno escluso». E pensa già all’appuntamento con la storia. «La salvezza nel prossimo campionato significherà aver giocato tre anni consecutivi in serie A, come mai è accaduto». Ed il futuro è un futuro importante, sarà già comunque un anno storico, il prossimo. I lavori allo stadio di Via del Mare, il profondo restyling, i lavori del primo Centro sportivo di proprietà del club rappresentano un’opportunità straordinaria. Sono grandi sfide che possono cambiare la storia del Lecce e del calcio leccese». Con Gotti ancora nel futuro... «La volontà di trattenere il tecnico è scontata. Abbiamo vissuto con lui cinquanta, sessanta giorni bellissimi sotto tutti i punti di vista. È stato molto bravo con i giocatori sul piano tecnico e su quello umano, caratteriale. Ci sarà la chiacchierata sull’asse tecnico con Corvino e Trinchera. Ma l’appuntamento con la storia che abbiamo in programma lo vivremo certamente con lui. I calciatori? Resteranno certamente quelli che si sentono motivati. Poi si prenderanno in esame le situazioni dei singoli, come del resto abbiamo fatto in passato con Hjulmand prima e Strefezza poi. Due casi diversi».
Il presidente ritorna sul campionato che sta per chiudersi. Ad un certo punto si prospettava un trend negativo, il presidente lo aveva avvertito con qualche preoccupazione. «Sembrava dovesse essere un momento storico brutto, sentivo la responsabilità e avvertivo l’urgenza di uscirne di fare qualcosa. La risposta è avvenuta da Salernitana-Lecce che mi ha ricordato la partita con la Reggina ai tempi della serie C. Ma il fotogramma più bello resta quello del Mapei Stadium di Reggio Emilia con il Sassuolo. La partita perfetta, con quell’enorme, entusiasmante muro giallorosso». In un momento di gioia non manca un appunto sul calendario a singhiozzo. «Fui il primo a contestare in Lega la partita con l’Udinese il lunedì», taglia corto prima di concedersi a quanti lo aspettano fuori dalla salta stampa per l’ennesimo abbraccio.
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