Reati di estorsione e tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, oltre che indebito utilizzo di strumenti di pagamento online ai danni di imprenditori del Salento. Questi i reati contestati per tre persone vicine al clan Coluccia della Sacra Corona Unita. Tra di loro anche un commercialista. Sono scattate, su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, le misure. Uno è stato portato in carcere, l'altro è stato messo agli arresti domiciliari mentre per il libero professionista è scattata la sospensione dell'esercizio della professione. Questo è il bilancio complessivo di un blitz condotto all'alba dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria (GICO) di Lecce.
La denuncia di un imprenditore
Tutto è partito dallo scorso gennaio, quando un imprenditore, operante nel settore nautico, ha denunciato una serie di presunti atti intimidatori e ritorsioni a cui era sottoposto da un proprio dipendente e un suo amico, entrambi insieriti all'interno del clan Coluccia.
Le indagini
Dalle indagini sono emerse dazioni di denaro per circa 18mila euro oltre a utilizzi indebiti con la carta di credito aziendale per altri 7.500 euro a danno dell'imprenditore nautico. Ma ancora è emersa un'altra presunta estorsione ai danni di un altro imprenditore salentino, costretto ad una dazione di 3mila euro. Infine altri due tentativi di estorsione ai danni di privati, già con pregressi debiti da pagare.