Imposta di soggiorno: evasione, 19 milioni da recuperare. «Tasse non pagate, la crisi incide»

Imposta di soggiorno: evasione, 19 milioni da recuperare. «Tasse non pagate, la crisi incide»
di ​Samantha DELL’EDERA
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Mercoledì 1 Maggio 2024, 05:00

Crediti per 19 milioni di euro accertati dalla lotta all’evasione nel 2023 e una prima entrata di 650mila euro (considerando ovviamente solo il periodo da ottobre e dicembre) per l’imposta di soggiorno a Bari. Il rendiconto di gestione del 2023, approvato ieri in giunta, fotografa l’ultimo anno del secondo mandato di Antonio Decaro. Registrando – come si legge nella relazione allegata - «un miglioramento del risultato di amministrazione, riscossione dei residui attivi, aumento degli investimenti sul territorio, abbattimento dello stock di debito, recupero evasione, concorso agli obiettivi di finanza pubblica, rispetto dei parametri di deficitarietà strutturale, rispetto dell’indicatore annuale di tempestività dei pagamenti e riduzione del debito complessivo da transazioni commerciali».

I costi


La gestione del 2023 è stata comunque caratterizzata da ripercussioni negative sull’intero tessuto sociale e in particolare sull’economia insediata, a causa dei perduranti effetti della guerra in Ucraina. Lo stabile incremento dei costi energetici e il conseguente aumento dei prezzi degli appalti di forniture, servizi e lavori, ha continuato a pesare sulla finanza comunale, così come l’inflazione e la conseguente riduzione del potere d’acquisto hanno inciso su famiglie e imprese anche in termini di capacità a fronteggiare il pagamento delle tasse.
Scendendo nel dettaglio, prima novità per questo rendiconto è stata l’introduzione dell’imposta di soggiorno (inseriti i primi 650mila euro anche se attualmente nelle casse del Comune – considerando quindi i primi mesi del 2024 – sono entrati un milione e 200mila euro). 
Soldi che saranno utilizzati per interventi in materia di turismo, a sostegno delle strutture ricettive, di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali locali, e per il miglioramento dei servizi pubblici. 

La disponibilità di cassa


La disponibilità di cassa complessivamente a disposizione dell’Ente al termine dell’esercizio si attesta nella misura di oltre 298 milioni di euro e, pur segnando un decremento del 13% rispetto al 2022 (343 milioni), continua a registrare un incremento del 10% rispetto al 2021 (270 milioni), del 27% rispetto al 2020 (234 milioni) e del 36% rispetto al 2019 (219 milioni). 
Il risultato di amministrazione complessivo 2023 risulta pari a 527 milioni di euro e registra un incremento (+7%) rispetto all’analogo risultato rilevato al termine del 2022 (493 milioni).
La consistenza complessiva dei residui attivi finali 2023 (crediti dell’Ente) mostra un andamento equilibrato. Per i residui attivi relativi a crediti di natura tributaria, si registra un incremento rispetto a quelli finali 2022. La maggior parte è ascritta ai crediti Tari, la tassa sui rifiuti. L’andamento delle riscossioni 2023 da entrate tributarie in conto competenza e conto residui, pari a complessivi 234 milioni di euro, è in aumento, seppur leggero, rispetto al 2022 (+2%).
Per i residui attivi relativi a crediti di natura extratributaria (proventi da servizi, da canoni, da sanzioni al codice della strada), la consistenza finale registra un incremento rispetto al 2022 pari a circa 118 milioni di euro. 
«Il corretto impiego anche nel prossimo triennio dei fondi Pnrr e delle altre misure di sostegno allo sviluppo dei servizi e delle infrastrutture comunali, rimane obiettivo primario e sfidante per l’amministrazione, per il quale si continueranno a mettere in campo tutte le misure necessarie per il suo conseguimento», conclude la relazione.

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